Il 14 luglio 2019 l’Avvenire pubblicava una lettera aperta scritta di un gruppo di Clarisse e Carmelitane Scalze di 62 monasteri italiani. La lettera intitolata Noi, sorelle, preoccupate e in preghiera per questo Paese e per i migranti senza voce era indirizzata a Mattarella e a Conte e ha suscitato interesse e adesioni in gran parte del mondo cattolico.
La lettera si apriva così: “Egregio signor presidente della Repubblica Sergio Mattarella, Egregio signor presidente del Consiglio dei ministri Giuseppe Conte, siamo sorelle di alcuni monasteri di clarisse e carmelitane scalze, accomunate dall’unico desiderio di esprimere preoccupazione per il diffondersi in Italia di sentimenti di intolleranza, rifiuto e violenta discriminazione nei confronti dei migranti e rifugiati che cercano nelle nostre terre accoglienza e protezione.”
Quella delle sorelle clarisse e carmelitane scalze è una delle tante voci, fuori dai cori politici attuali, che raccontano un’altra Italia, fatta di gesti accoglienti e al tempo stesso dirompenti. Con parole semplici, schiette e dirette hanno chiesto “che le istituzioni governative si facciano garanti della loro dignità, contribuiscano a percorsi di integrazione e li tutelino dall’insorgere del razzismo e da una mentalità che li considera solo un ostacolo al benessere nazionale”
A seguito della grande risposta (si sono raggiunte in pochi giorni 273 adesioni di istituti e congregazioni, italiani e non) ottenuta dall’appello è stata creata una mail per aderire e rendere ancora più forte la voce del mondo religioso che parla per i migranti senza voce.
La mail per aderire sarà attiva fino a settembre ed è la seguente:
segreteria.sottoscrizione@gmail.com
segreteria.sottoscrizione@gmail.com
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