Si è concluso il viaggio della barca a vela finanziato dalla fondazione Migrantes. L’iniziativa è stata occasione per ribadire la prossimità della Chiesa a quanti scappano da guerre, violenze e fame e per garantire una corretta informazione.“L’obiettivo di questo viaggio era conoscere e comprendere meglio ciò che avviene nel Mare Nostrum, così da poter avere maggiore consapevolezza e cognizione in vista di una documentazione completa e di una testimonianza autentica. Contrariamente a quanto riportato da alcuni organi di stampa, non si è trattato di una barca della Conferenza Episcopale Italiana, ma del supporto della Fondazione Migrantes all’iniziativa di una Chiesa locale, quella di Fano, per favorire una migliore informazione sul fenomeno migratorio, scevra da pregiudizi e polarizzazioni”, afferma Mons. Gian Carlo Perego, Arcivescovo di Ferrara-Comacchio e Presidente della Fondazione Migrantes.
La Fondazione Migrantes da anni impegnata sul fronte dei rifugiati e delle rifugiate si è spinta fino a solcare le acque del mar Mediterraneo per garantire vicinanza a tutti coloro che fuggono da situazioni drammatiche oltre che per ringraziare per la loro competenza, professionalità e umanità la Guardia Costiera italiana e tutte le forze dell’ordine impegnate nelle azioni di salvataggio in mare.
Mare Mediterraneo che continua a essere letale per migliaia di persone e che secondo i dati diffusi dall’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), dal 1° gennaio al 17 agosto scorso, sono morte o risultano disperse nel Mediterraneo Centrale oltre 1.000 persone, mentre quasi 14.000 sono state catturate in mare e riportate in Libia (paese in cui sussiste una instabilità politica ed economica che si aggrava sempre di più).
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