Cose di questo mondo – Michael Winterbottom (regia) – Drammatico – 88’ – Produzione The Film Consortium, BBC, Film Council – Gran Bretagna 2002
* di Adele Manassero
“Cose di questo mondo” inizia nel campo profughi di Shamshatoo, vicino alla città di Peshawar nella provincia frontaliera nord occidentale del Pakistan. È il febbraio del 2002 e sono presenti nel campo 53 mila profughi afgani, i primi arrivati nel 1979 in seguito all’invasione sovietica, gli ultimi con i bombardamenti guidati dagli USA e iniziati il 7 ottobre 2001.
Qui prende avvio la storia di Jamal, orfano sedicenne che lavora in una fabbrica di mattoni per una paga inferiore a 1$ al giorno. La vita di Jamal subisce una svolta quando la famiglia di suo cugino Enayatullah decide di mandare il figlio a Londra alla ricerca di una vita migliore e Jamal sceglie di accompagnarlo.
È il principio di una vera e propria odissea, via terra e via mare, attraverso Pakistan, Iran, Turchia, Italia e Francia per raggiungere Londra. Stipati in container, nascosti tra casse di frutta nei tir, mimetizzati su bus turistici come invisibili passeggeri e affidandosi ai trafficanti, i due protagonisti viaggiano per settimane, mesi affrontando non pochi ostacoli. Ad attenderli in Europa non un “E vissero felici e contenti…”, bensì la cruda realtà, ma non vogliamo raccontarvi troppo.
Mescolando immagini reali e scene di finzione, il regista inglese Michael Winterbottom è riuscito a creare un racconto quasi documentaristico, un effetto di realtà, di questa nostra realtà evocata sin dal titolo originale “In this world”. Il viaggio di Jamal e Enayat diventa il simbolo di tutte le migliaia di viaggi verso la libertà, attraverso frontiere, barriere e nuovi muri e, a distanza di 13 anni, si rivela più attuale che mai.
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