In arrivo a Torino il tracing bus della Croce Rossa Italiana che da gennaio 2017 gira per le città italiane offrendo un semplice e importante servizio: 3 minuti di telefonata (gratuita) offerta agli stranieri che hanno necessità di mettersi in contatto con le famiglie di origine.
Fra le impellenze di chi sbarca in Italia vi è la necessità di chiamare a casa, ovunque si trovi casa per informare che si è sopravvissuti. Dopo mesi di lontananza e molto spesso di silenzio forzato queste telefonate sono fondamentali perché permettono di ristabilire un contatto con le persone che si sono lasciate. Da qui l‘iniziativa della Cri, il Tracing Bus, servizio di telefonia itinerante per gli immigrati, che inizialmente ha toccato i punti cruciali di sbarco per poi continuare il suo viaggio nelle principali città italiane di accoglienza o transito.
A bordo del ‘camper telefonico’ è allestito un vero e proprio ufficio mobile dove tutti coloro che lo desiderano possono usufruire di una telefonata di tre minuti e del supporto di operatori e volontari della Croce Rossa. Secondo quanto riportato dai responsabili dell’iniziativa più del 70% delle chiamate va a buon fine e sono migliaia i migranti, richiedenti asilo e rifugiati che si stanno avvalendo del servizio.
L’iniziativa del Tracing bus non è la sola una attività che Croce Rossa attua sui percorsi migratori per consentire la ripresa dei contatti fra migranti e famiglie d’origine o fornire notizie sul destino di coloro di cui si sono pese le tracce.
“Questa attività della chiamata di tre minuti a casa è nell’ambito del servizio restoring families, un’attività unica del movimento di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa a livello mondiale con i migranti che purtroppo da quando partono fino a quando arrivano si perdono spesso, fanno perdere le loro tracce perché vengono uccisi durante il loro viaggio; a volte vengono separati al momento degli sbarchi … Croce Rossa Italiana si sta occupando in modo specifico proprio per evitare le separazioni in mare e la separazione ai porti di sbarco” (Francesco Montrone).
1 commento
Di fronte a questa iniziativa vorrei porre una domande e una riflessione, la prima ai gestori di questo portale la seconda a tutte e tutti gli interessati al dibattito. Non voglio assolutamente fare polemica, solo ragionare con voi.
La prima domanda è: “perchè date spazio alle iniziative della C.R.I di fronte alle evidenze (riportate da diversi report di Amnesty International) per lunghi anni della gestione criminale dei CIE di Torino e Milano”.
La seconda riflessione: “perché c’è bisogno dell’intervento della C.R.I. a fornire questo servizio telefonico che a rigor di logica dovrebbe essere garantita nell’accoglienza primaria, visto la mole di risorse lì investita.
grazie dell’attenzione
Dario