Il Consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare, il 18 maggio, il Decreto legislativo di recepimento delle direttive europee sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale. Ma questo testo rischia di non assicurare adeguate risposte in termini di accoglienza e garanzia dei diritti.
Gli “hub” per migranti che rischiano di replicare «l’inefficace e segregante esperienza dei Cara». La detenzione dei richiedenti asilo nei Cie sino a 12 mesi per quanti presentano un ricorso contro il diniego alla loro domanda di protezione. E la necessità urgente di riformare le commissioni territoriali, introducendo finalmente «criteri che garantiscano competenza, stabilità ed efficienza»…
Acli, Arci, Asgi, Caritas italiana, Federazione Chiese Evangeliche in Italia, Centro Astalli, Comunità di S. Egidio, Consiglio Italiano per i Rifugiati, Casa dei diritti sociali e Save the children, tutti componenti del Tavolo Nazionale Asilo, denunciano in un documento «grande preoccupazione per il decreto legislativo sull’accoglienza e le procedure per il riconoscimento della protezione internazionale».
Al centro della protesta di queste associazioni e organismi si trova il decreto legislativo di recepimento delle direttive europee “accoglienza” e “procedure” approvato due giorni fa in via preliminare dal Consiglio dei ministri.
Il Parlamento è ora chiamato a esprimersi sul testo del decreto tramite i “pareri” delle Commissioni competenti.
Per il testo del documento del Tavolo asilo clicca qui
Per la presa di posizione anche dell’Unhcr clicca qui
Leggi anche su Vie di fuga
Asilo e accoglienza, l’Unhcr: “Superare i Cara, lo Sprar come modello”
Asilo e procedure, l’Unhcr: “Personale più preparato nelle Commissioni”
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!