Un’assemblea organizzata nei giorni scorsi alle palazzine occupate dell’ex Villaggio olimpico di Torino ha iniziato a tessere una rete aperta a operatori e associazioni per mettere in evidenza le storture della legge Minniti-Orlando e proporre alternative.
Si inizia senza microfono, in un informale cerchio di sedie nello spiazzo che dà su via Giordano Bruno. Ma il cerchio è davvero largo, questa sera di assemblea pubblica. Ci pensa uno dei residenti dell’ex MOI che, a lavori da poco iniziati, mette a disposizione microfono e amplificatore. «Faccio musica – spiega con semplicità -. Ma voi, mi raccomando: poche parole, concretezza… Correggete gli errori, aiutate l’integrazione. E ricordate che quando sarete andati via di qui, io e altri come me per lavarci i denti o andare ai servizi dobbiamo fare due piani di scale…».
Si è svolto nei giorni scorsi alle palazzine occupate dell’ex MOI di Torino, «luogo simbolo della cattiva gestione dell’accoglienza in Italia», il primo incontro pubblico cittadino sul tema della legge “Minniti-Orlando”, la n. 46/2017, con le sue «criticità» e le sue storture.
All’assemblea, promossa dal Comitato di solidarietà migranti e rifugiati ex MOI e Salette, hanno partecipato numerosi operatori di cooperative impegnate nell’accoglienza e cittadini di realtà informali torinesi.
L’avvocato Laura Martinelli ha presentato i punti chiave della legge 46. È poi intervenuta fra gli altri Roberta Tumiatti, coordinatrice di progetti d’accoglienza per una coop sociale e rappresentante della Rete informale degli operatori sociali contro il “decreto Minniti”, nata ad aprile a Roma. Quest’ultimo organismo intende dimostrare “sul campo”, in collaborazione con l’ASGI, che «questa legge non solo è profondamente lesiva dei diritti dei cittadini stranieri presenti sul territorio nazionale, ma non garantisce neanche la millantata efficienza e rapidità procedurale».
Tira le (prime) somme il Comitato di solidarietà migranti e rifugiati: «La nostra assemblea ha iniziato a tessere una rete aperta sia alle realtà sociali che agli operatori, nella prospettiva di formare dei “tavoli tecnici” in grado di mostrare le criticità e proporre alternative alla legge “Minniti-Orlando”».
All’assemblea ha iniziato a prendere corpo una mailing-list che si vuole «ampliare nei prossimi incontri» e che mira, fra l’altro, a raccogliere suggerimenti dei partecipanti (per adesioni scrivere a: exmoisalette@gmail.com). «Si è deciso inoltre di continuare con momenti di confronto, discussione e realizzazione di giornate di mobilitazione e sensibilizzazione cittadina».
Un secondo incontro della “rete” si è già tenuto, sempre all’ex MOI, l’altroieri 31 maggio.
Collegamenti
Ex MOI, le ultime/2: quei giornalisti “d’assalto”… (Comitato di solidarietà, 1° giugno 2017)
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!