Messico 2021. Dopo la pubblicazione del rapporto No way out (febbraio 2020) Medici Senza Frontiere torna alla carica sul fronte USA-Messico ponendo all’attenzione pubblica la situazione di (continua) criminalizzazione dei richiedenti asilo. Medici Senza Frontiere continua il suo incessante lavoro di cura e di denuncia delle situazioni di crisi a livello mondiale. Uno dei fronti più travagliati (in Europa seguito in maniera tangenziale) è la frontiera fra Messico e USA.
Nonostante il cambiamento di rotta imposto dal nuovo Presidente degli Stati Uniti d’America, Joe Biden, Medici Senza Frontiere denuncia che “sono ancora migliaia le persone che vivono in condizioni pericolose nelle città di confine e hanno urgente bisogno di richiedere asilo“.
I punti nodali della questione sono molti e sono intricati: le politiche migratorie, restrittive e punitive, di Donald Trump tuttora in vigore, l’emergenza medico-sanitaria Covid-19, i centri migranti inadeguati e la generale mancanza di aiuti internazionali e protezione per migranti e richiedenti asilo in Messico.
Sergio Martin, capomissione di MSF in Messico ha dichiarato: “Continuiamo a vedere una vasta criminalizzazione dei migranti, un aumento delle irruzioni e degli arresti, la mancanza di aiuti necessari nei rifugi e la mancanza di assistenza sanitaria in un momento particolarmente critico a causa della pandemia di Covid-19. Accogliamo con favore la ripresa nell’esaminare le richieste d’asilo, ma in migliaia continueranno a soffrire se verranno mantenute le attuali misure contro le persone in movimento”.
In vigore attualmente restano il provvedimento “Titolo 42”, emesso a seguito della pandemia di Covid-19, che prevede l’espulsione immediata dei richiedenti asilo per pretestuosi motivi di salute pubblica, e il programma “Remain in Mexico” (cioè l’invio, a partire dal 28 gennaio 2019, di 67mila richiedenti asilo negli Usa – tutti non messicani – dall’altro lato del confine fino alla decisione dei giudici sull’accoglimento della domanda di asilo) continua ad alimentare una sistema di attese che ha colpito maggiormente i più vulnerabili.
MSF chiede al Messico, agli Stati Uniti e ai paesi dell’America centrale di attuare politiche migratorie sicure e umane, capaci di proteggere le persone in movimento. Ci uniamo all’appello.
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