Nel 2011 della cosiddetta “emergenza Nordafrica” hanno chiesto asilo in Italia 37.350 persone fuggite soprattutto dal continente africano. Ma la vera emergenza è adesso quella dei dinieghi alle domande di protezione: lo scorso anno sono stati 11.131, toccando quota 44% rispetto alle domande esaminate.
La Commissione nazionale per il diritto di asilo ha aggiornato le proprie statistiche annuali all’intero anno 2011 in un Quaderno statistico 1990-2011 appena pubblicato. Nel 2011 della cosiddetta “emergenza Nordafrica” hanno chiesto protezione in Italia 37.350 persone. Secondo i valori riportati nel Quaderno (che nei mesi prossimi potranno ancora avere degli “aggiustamenti”) quello dell’anno scorso è il dato più elevato a partire dal 1990 insieme con quello registrato nel 1999, anno della guerra in Kossovo, quando si erano registrati 37.318 richiedenti.
Le domande
Rispetto al 2010 risultano in forte aumento i richiedenti asilo fuggiti da alcuni Paesi africani: la Nigeria (prima nazionalità in assoluto per numero di richiedenti in Italia nel 2011: oltre 7.000 richieste contro le 1.600 registrate nel 2010), il Ghana (terza nazionalità per numero di richiedenti nel 2011, circa 3.400 contro 350), il Mali (quarta nazionalità con oltre 2.600 richieste nel 2011 contro meno di 100 nel 2010) e la Costa d’Avorio (circa 2.100 contro meno di 300). Più “prevedibile” la crescita esponenziale di richiedenti tunisini (seconda nazionalità per numero di richiedenti nel 2011: 4.800 contro i 164 del 2010), a cui fa riscontro, tuttavia, la scarsità di richiedenti libici, poco più di 400 in tutto lo scorso anno. Forti aumenti anche da Somalia, Eritrea e Sudan.
Forti aumenti si registrano anche fra le provenienze dall’Afghanistan e soprattutto dal Pakistan e dal Bangladesh. In calo quelle dall’Irak. Mentre scompaiono dalla lista delle nazionalità più numerose i richiedenti della ex Jugoslavia, che nel 2010 formavano la “nazionalità” più presente in assoluto.
Se nel 2010 le provenienze dall’Asia, dall’Europa, dall’Africa quasi si equivalevano (rispettivamente 3.600, 4.000 e 4.300 richiedenti asilo), il 2011 vede l’Africa con un numero di richiedenti (oltre 28.500) pari al quadruplo di quelli asiatici (poco più di 7.300); i richiedenti di origine europea invece superano di poco le 1.300 unità (al totale di 37.300 unità mancano poco meno di 150 richiedenti, quasi tutti americani).
Gli esiti
Nel 2011 le Commissione territoriali hanno esaminato circa 25.626 richiedenti asilo, riconoscendo 2.057 rifugiati, 2.569 protezioni sussidiarie e 5.662 protezioni umanitarie. I dinieghi sono stati 11.131, il 44% delle richieste esaminate: una percentuale notevolmente superiore al 33% registrato nel 2010. Mentre il dato assoluto degli 11.131 dinieghi risulta oltre il doppio di quello corrispettivo registrato nel 2010 (“appena” 4.698).
L’entità di queste cifre conferma definitivamente, purtroppo, i dubbi espressi da tempo da vari enti e associazioni sulla gestione dell'”emergenza Nordafrica 2011″. Dubbi che hanno trovato la loro ultima espressione, pochi giorni fa, in un appello rivolto al governo Monti dal Tavolo nazionale asilo. In questo documento si legge tra l’altro: “Tanti di questi profughi (i fuggiaschi dell'”emergenza”, ndr) sono stati incanalati nel percorso della domanda di protezione internazionale spesso senza aver ricevuto un’adeguata informazione sulle implicazioni e sui possibili esiti della procedura di asilo ed ospitati in strutture non sempre adeguate. L’alto numero di decisioni negative riguardanti le loro domande di protezione rischia di generare una vera e propria ulteriore emergenza. V’è infatti il concreto rischio che un elevatissimo numero di ricorsi, condizione necessaria per rimanere nei centri di accoglienza, metta in crisi la procedura di tutela del diritto d’asilo in sede giurisdizionale, con gravi ricadute generali sull’intero sistema asilo”.
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