Nella risoluzione annuale sull’UNHCR, alla vigilia della Giornata internazionale dei migranti l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha adottato a New York il Global compact sui rifugiati. Hanno votato contro solo USA e Ungheria. La decisione segue di pochi giorni l’adozione del Global compact per la migrazione alla conferenza intergovernativa di Marrakech.
L’assemblea generale delle Nazioni Unite ha finalmente adottato ieri a New York, nella risoluzione annuale sull’UNHCR, il Global compact sui rifugiati. Il compact (“patto”, “accordo”) è uno strumento non vincolante, ma per l’Alto commissariato ONU per i rifugiati quella di ieri al Palazzo di Vetro è una decisione «storica» che potrebbe trasformare «il modo in cui il mondo risponde agli esodi e alle crisi dei rifugiati, a vantaggio sia degli stessi rifugiati che delle comunità che li ospitano».
La risoluzione è stata adottata da un voto che ha visto 182 voti a favore, due contro (Stati Uniti e Ungheria) e tre astenuti (Eritrea, Liberia e Libia).
Dopo due anni di consultazioni condotte dall’UNHCR con gli Stati membri dell’ONU, le organizzazioni internazionali, gli stessi rifugiati, la società civile, il settore privato ed esperti del settore e alla vigilia della Giornata internazionale dei migranti 2018, «il patto traduce l’idea della condivisione delle responsabilità in misure pratiche e concrete, per garantire che i rifugiati non siano tenuti in ostaggio dai capricci della politica – ha affermato l’alto l’alto commissario Flippo Grandi -. Fornisce il riconoscimento, atteso da tempo, che i Paesi che ospitano un gran numero di rifugiati offrono un enorme servizio a tutta l’umanità e stabilisce in che modo il resto del mondo può contribuire a condividere il peso di questa responsabilità».
I numeri che sfidano il Global compact Il Global compact sui rifugiati è chiamato ad “affrontare” esodi che hanno raggiunto nel 2017 la cifra record di 68,5 milioni di persone costrette a fuggire dalle loro case in tutto il mondo. Fra loro, più di 25,4 milioni hanno attraversato confini internazionali per diventare rifugiati. Nove rifugiati su 10 sono accolti nei cosiddetti Paesi “in via di sviluppo”, «dove i servizi di base come l’assistenza sanitaria o l’istruzione sono già sotto pressione» (fonte UNCHR dicembre 2018). |
Il Patto, informa l’UNHCR, punta ad affrontare il “problema” delle decine di milioni di rifugiati nel mondo facendo maggiormente leva sugli investimenti – sia da parte dei governi che del settore privato – per rafforzare le infrastrutture e i servizi a beneficio sia dei rifugiati che delle comunità ospitanti.
«Invita anche a politiche e misure che consentano ai rifugiati di accedere all’istruzione e a condurre una vita produttiva durante il periodo in cui sono in esilio. E mira ad affrontare l’impatto ambientale dell’accoglienza delle popolazioni di rifugiati e include la promozione dell’uso di energie alternative».
L’accordo ambisce anche a maggiori opportunità di reinsediamento («ad esempio attraverso il ricongiungimento familiare, borse di studio o visti umanitari»), ma comunque insiste sul principio che il ritorno volontario dei rifugiati in condizioni di sicurezza e dignità rimane nella maggior parte dei casi la soluzione preferibile.
In un Forum globale sui rifugiati quadriennale, infine, i governi riferiranno sui risultati ottenuti «e si impegneranno in una serie di misure: finanziamenti, politica, modifiche legislative, quote di reinsediamento, ecc.».
L’adozione del Global compact sui rifugiati arriva a pochi giorni dall’adozione, da parte di una conferenza intergovernativa a Marrakech (Marocco) del Patto globale per una migrazione sicura, ordinata e regolare che sarà presentato all’Assemblea generale ONU alla fine di questa settimana.
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Il nostro “dossier” sui due Global compact
Collegamenti
La risoluzione ONU A/RES/73/151 del 17 dicembre 2018 sarà disponibile a questo link
Il Global compact sui rifugiati, il testo completo (settembre 2018)
Allegati
Il Global compact sui rifugiati: la quick guide dell’UNHCR (settembre 2018)
Il Global compact sulla migrazione adottato a Marrakech (dicembre 2018, file .pdf, 581 kbyte)
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