La Valle d’Aosta è l’unica Regione italiana in cui non sia mai stato attivato un progetto Sprar ma ciò non significa che non esistano dei servizi a supporto dei migranti e dei richiedenti asilo. Abbiamo chiesto agli operatori del Servizio Migranti Aosta di raccontarci la loro storia.
La parola agli operatori. I primi anni
Il Servizio Migranti nasce ad Aosta nei primi anni ’90 per rispondere ai bisogni dei primi migranti che giungono in Valle. Nel corso del tempo i servizi offerti sono evoluti assieme al fenomeno migratorio. Negli anni ’90 i bisogni espressi dalla popolazione migrante erano sostanzialmente bisogni primari, ai quali si rispondeva con la distribuzione di buoni pasto e posti letto. La legge Martelli era piuttosto semplice ed andava a regolare soltanto alcune parti, così le informazioni richieste sulla possibilità di soggiornare sul territorio erano basilari. Con l’introduzione della legge Turco-Napolitano nel 1998 e ancor di più con la Bossi-Fini nel 2002 aumentano le complessità legate ad ingresso e soggiorno e, di conseguenza, le richieste di orientamento specifico in tal senso, spingendo gli operatori a formarsi per fornire risposte adeguate.
Richiedenti asilo: i primi arrivi
Sino al 2011 il contatto con asilanti e richiedenti asilo è sporadico, ma permette agli operatori di prendere contatto anche con quella parte del fenomeno. Nei primi anni del 2000 arrivano in Valle alcuni nuclei familiari di richiedenti protezione internazionale e per la prima volta si prende confidenza con Commissione Centrale, accordo di Dublino e ricorsi vari.
Il fatto che la Valle d’Aosta sia l’unica Regione in cui non c’è un progetto Sprar limita nel tempo il contatto con i richiedenti asilo che, dopo aver presentato domanda di protezione internazionale, vengono segnalati al Servizio Centrale e sostenuti nell’organizzazione del loro trasferimento verso altre Regioni italiane. Nel 2010, ovvero un anno prima dello scoppio della primavera araba, quello che allora si chiamava Centro Comunale Immigrati Extracomunitari, oggi Servizio Migranti, accompagna 13 persone in Questura per la richiesta dell’asilo politico, ovvero una ogni mese.
Nel 2011 arrivano in Valle d’Aosta 45 richiedenti asilo che, in carico alla Protezione Civile, vengono dislocati in diverse parti del territorio regionale. Il Servizio Migranti entra in contatto con queste persone nel momento in cui sta per finire il primo periodo di ospitalità e si ha una presa in carico da parte dei servizi sociali. Da quel momento i rapporti con i richiedenti asilo diventano stretti e si intrecciano con il lavoro di assistenti sociali, Questura, Servizio Affari di Prefettura, enti di volontariato e potenziali datori di lavoro.
Dal 2014 la situazione richiedenti asilo diventa più complessa
Il lavoro diventa però più organizzato e ricco di complessità con l’arrivo dei richiedenti asilo nel 2014. In accordo con Regione e Comune di Aosta il Servizio Migranti sostiene il lavoro delle cooperative che gestiscono i CAS, offrendo loro tutta una serie di servizi, il primo dei quali è un colloquio, sostenuto in lingue veicolari quali inglese, francese ed arabo, nel quale si informano i migranti di quale sia la loro situazione giuridica, cosa significhi richiedere la protezione internazionale, quali possano essere i diversi esiti del colloquio in Commissione e dove si trovino geograficamente. Vengono inoltre messi a disposizione 4 telefoni fissi per effettuare le chiamate alle famiglie di origine con la tessera telefonica fornita dalla Prefettura.
In un secondo momento si prendono degli appuntamenti individuali per stilare un bilancio delle competenze, documento utile non solo per conoscere il migrante ma anche per strutturare con lui attività di volontariato, sportive, sociali ed eventuali percorsi formativi. A questo punto si cominciano a calendarizzare gli incontri individuali per la raccolta delle biografie da presentare in Commissione, incontri che si ripetono nel tempo tutte le volte necessarie per la costruzione della storia personale di ogni migrante. In seguito all’audizione in Commissione e nel caso di diniego, si procede con la segnalazione all’avvocato e alla trasmissione della documentazione per la presentazione del ricorso.
Un servizio a tutto tondo
Nel frattempo però il Servizio Migranti cerca di occuparsi a tutto tondo della situazione del richiedente asilo, cercando di favorire il suo inserimento nel tessuto sociale attraverso corsi di lingua italiana, organizzati nei periodi in cui mancano quelli istituzionali, laboratori di alfabetizzazione informatica e di ricerca del lavoro attraverso i canali informatici.
Per poter comunicare in maniera rapida e funzionale con le coop. ospitanti è stata creata una mailing list attraverso la quale il Servizio Migranti fa circolare informazioni, come ad esempio riunioni istituzionali, informazioni tecniche relative ai rilasci dei titoli di soggiorno o all’organizzazione di tirocini formativi.
Non di rado si entra in contatto con richiedenti asilo che non fanno parte dell’emergenza gestita dal Ministero dell’Interno, oppure che ne sono fuoriusciti, e ai quali offriamo gli stessi servizi che garantiamo ai profughi inseriti nei CAS, oltre a segnalarli al Servizio Centrale per poterli inserire in uno Sprar.
Per saperne di più
Il Servizio Migranti è stato, dalla sua fondazione fino al 2008, finanziato direttamente dal Comune di Aosta, mentre dal 2008 è coordinato dal Comune di Aosta, e finanziato dalla Regione Valle d’Aosta e dal CPEL (Consiglio Permanente Enti Locali).
Il Servizio Migranti si trova in Via Avondo n. 23 (tel. 0165/236243) con il seguente orario di apertura al pubblico: dal lunedì al venerdì dalle 10,30 alle 18,00 e il sabato dalle 10,30 alle 12,30.
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