Dalla CILD una petizione on line per il recupero del corpo di un naufrago abbandonato da oltre due settimane nelle acque del Mediterraneo, malgrado la sua posizione sia stata segnalata ripetutamente alle autorità italiane e maltesi.
«Ogni vita merita rispetto. Ogni essere umano è degno di sepoltura. Da oltre due settimane nel Mediterraneo un corpo privo di vita è lasciato in balìa delle onde insieme a quel che resta di un gommone, segno tangibile del suo sogno di raggiungere l’Europa. Avvistato in un primo momento a cinque miglia dal confine tra la sar libica e la SAR maltese, la sua posizione è stata segnalata prontamente, e ripetutamente, alle autorità maltesi e italiane. Nessuno, ad oggi, ha ritenuto opportuno recuperarlo. Ogni vita merita rispetto. Ogni essere umano è degno di sepoltura e questo dovrebbe valere in terra come in mare. Per questo quel corpo deve essere recuperato».
È l’appello lanciato dalla Coalizione Italiana Libertà e Diritti civili (CILD) in una petizione on line aperta all’adesione di tutti. Primi firmatari Arturo Salerni, Presidente della CILD, e don Luigi Ciotti, presidente del Gruppo Abele.
«È giustizia – si legge ancora nel testo – È la nostra cultura a obbligarci a questa scelta. La stessa cultura che in tanti vedono minacciata da popoli e culture più o meno lontani, rischia di morire se noi italiani, europei, rimaniamo fermi a guardare. Se non agiamo. È l’Antigone che sfida gli ordini di Creonte per dare degna sepoltura al fratello Polinice a mostrarci la strada. Quel corpo da giorni in mare merita sepoltura e proprio a chi avrebbe il potere e il dovere di farlo ci appelliamo: tra le onde del Mediterraneo centrale non sta naufragando solo il corpo senza vita di un giovane uomo, sta naufragando la nostra umanità. Recuperiamolo».
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