La città di Tunisi ha ospitato un meeting internazionale dal titolo esplicativo: «Ripensare le migrazioni: per una libera circolazione nello spazio mediterraneo». Un incontro che si è proposto di inaugurare un laboratorio teorico e politico sulla libertà di movimento e sul superamento delle frontiere. Un laboratorio più che mai utile in un momento di negazione della mobilità umana.
L’Europa da almeno due decenni sta costruendo un’idea di spazio del Mediterraneo fisso, «rappresentabile nella bidimensionalità di una carta geografica», negando la realtà di spazio comune in continua evoluzione. Il Mediterraneo è il luogo dove, esercitando un assiduo controllo e un forte contenimento degli arrivi dei migranti in base a criteri di sicurezza interni e in base a bisogni di forza-lavoro a buon mercato, si è costruito una filosofia di prevenzione di cui «il concetto di emigrazione clandestina così come le pratiche di respingimento sono i capisaldi». I recenti moti rivoluzionari nel Maghreb e i conseguenti movimenti migratori, sia verso Francia e Italia che verso la Tunisia e gli altri paesi confinanti con la Libia dovrebbero spingere l’Europa a ripensare le politiche del controllo della mobilità e della libera circolazione. E soprattutto a riflettere sulla trasformazione dei confini all’interno dello spazio mediterraneo. Da questa necessità è nato un momento di riflessione e scambio tenutosi a Tunisi (30 settembre-1 ottobre 2011), il cui scopo primario era quello di mettere in discussione le politiche migratorie volute e attuate dall’Unione Europea con l’avallo dei governi dei paesi nordafricani.
L’incontro organizzato da diverse associazioni tunisine (le Centre de Tunis pour les Migrations et l’Asile (Cetuma), il Forum Social Tunisien pour les Droits Economiques et Sociaux (Ftdes), la Ligue Tunisienne des Droits de l’Homme, la Fédération des Tunisiens pour une Citoyenneté des deux Rives), europee (la Remdh, la Cimade, Storiemigranti, la Forschungsgesellschaft Flucht und Migration) e da docenti universitari impegnati sul tema delle migrazioni si è tenuto in terra tunisina, presso l’Hotel Majestic di Tunisi.
Fra i diversi interventi si sottolinea quello di Federica Sossi sui paradossi del controllo e su una sorta di «impazzimento» delle pratiche di gestione dell’immigrazione e quello di Antonio Mazzeo sulla partnership fra Italia e Tunisia con l’indicazione dei termini dell’accordo firmato dai due paesi.
L’incontro è stato organizzato da Federica Sossi, Hassan Boubakri, Martina Tazzioli e da Storiemigranti.
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