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Limbo – Matteo Calore e Gustav Hofer (regia) – Documentario – 56′ – Produzione ZaLab e Hiq Productions – Italia 2014

LIMBO_Locandina

* di Lisa Rigotto

Se ci chiedono di cercare la parola “limbo” sul dizionario, troviamo che ci viene descritto come “uno stato di indeterminatezza, di incertezza, una situazione indefinita e indefinibile”.

Ora immaginatevi se una delle persone più care con cui vivete, un giorno, da un momento all’altro, senza un preavviso, vi viene portata via per essere rinchiusa lontano da casa dentro una specie di container, di scatolone prefabbricato, pieno di interrogativi su come e quando qualcosa succederà o cambierà, per il semplice fatto di non avere i documenti in regola: si ritrova a vivere in un luogo anonimo senza fare nulla e senza sapere nulla, solo con la paura e l’ansia di essere rimpatriata dove non resta più nessuno ad aspettarla.

Una situazione angosciante non solo per gli immigrati stessi, ma anche per i loro familiari, che magari sono ormai inseriti nella società, italiani quasi sotto ogni aspetto ma in costante conflitto con la burocrazia.

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Un’inquadratura del documentario.

Questo è il limbo dove sono costretti a vivere Alejandro, Bouchaib, Karim e Peter, rinchiusi nei CIE di Trapani, Torino e Roma, e delle loro famiglie che attendono ogni istante di avere notizie sulla loro liberazione e sul loro ritorno a casa.

Limbo racconta le storie di attesa, rabbia e paura di persone che non vogliono altro che trovare un lavoro e vivere in Italia.

Limbo_Una inquadratura
Un’altra inquadratura.

«Quando abbiamo iniziato le ricerche – spiegano i registi Matteo Calore e Gustav Hofer – siamo partiti dalla convinzione che il limbo in cui la vita di queste famiglie viene drammaticamente sospesa per un tempo non prevedibile coincidesse con il tempo di permanenza nei CIE, ma ci siamo presto resi conto che non è così. L’incubo di non riuscire a prevedere in nessun modo gli eventi futuri, la paura di perdere improvvisamente un pezzo importante della propria famiglia, l’angoscia di dover abbandonare anni di fatiche, amicizie e affetti si protrae ben oltre l’uscita dai CIE. Fino a quando non si trova un modo di ottenere un permesso di soggiorno la paura di essere nuovamente fermati, rinchiusi ed espulsi resta il peso reale su cui si costruisce la quotidianità di intere famiglie».

Nell’ambito del tour “Sospesi nel limbo”, il documentario di Calore e Hofer sarà proiettato l’8 e il 10 maggio a Milano, nel corso del “Festival del cinema africano”, presso il cinema Beltrade di via N. Oxilia 10, rispettivamente alle 21.00 e alle 19.00. Per altre proiezioni consultare il link http://sospesinellimbo.com/programma/

Per altre informazioni e il trailer: www.zalab.org/limbo

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