Le violazioni dei diritti umani nei Paesi d’origine di rifugiati e migranti, l’esternalizzazione del controllo delle frontiere dell’UE in Libia, Niger, Marocco e Tunisia, le conseguenze del primo decreto “sicurezza” (dall’abolizione della protezione umanitaria alla “trasformazione” dello SPRAR in SIPROIMI), ma anche «l’Italia che resiste, l’Italia che accoglie», sono i grandi argomenti del rapporto sul diritto d’asilo 2019 della Fondazione Migrantes, che sarà presentato venerdì 29 al Festival della migrazione di Modena.
«Che questo nuovo rapporto possa contribuire a costruire un sapere fondato rispetto a chi, nel mondo, è costretto per varie cause a fuggire dal proprio Paese e cerca di raggiungere il nostro continente. E che possa esserci d’aiuto a restare umani, ad aprire la mente e il cuore allontanando diffidenza e paura».
Ritorna con uno sguardo di speranza, nonostante tutto, e con il titolo Non si tratta solo di migranti. L’Italia che resiste, l’Italia che accoglie, il report sul diritto d’asilo della Fondazione Migrantes: la nuova edizione, la terza dopo quelle del 2018 e del 2017, sarà presentata venerdì 29 novembre al Festival della Migrazione di Modena.
Curato da un’équipe di lavoro di cui ha fatto parte anche la redazione di Vie di fuga, il rapporto vedrà la presentazione nazionale a partire dalle 9.00 nell’aula magna “G. Dossetti” del Dipartimento di Giurisprudenza dell’UNI.MO.RE di via San Geminiano 3, mentre alle 15.00, nello stesso, luogo, si svolgerà un workshop sui temi dei volume.
Questo nuovo lavoro di analisi di ricerca (Editrice Tau 2019, pp. 270, per informazioni: segreteria@migrantes.it e info@editricetau.com) si ispira al Messaggio di papa Francesco per l’ultima Giornata mondiale del migrante e del rifugiato e dedica il tradizionale “approfondimento” all’«Italia che resiste, l’Italia che accoglie», fin troppo trascurata dalla politica e dei media in questo periodo in cui il diritto alla protezione sembra sempre più sotto attacco, nel nostro Paese come in Europa.
Sono tre, invece, le sezioni principali, che affrontano rispettivamente le questioni delle violazioni dei diritti umani (tra guerre, persecuzioni e violenze) nei Paesi d’origine di rifugiati e migranti, l'”esternalizzazione” del controllo delle frontiere dell’UE in Libia, Niger, Marocco e Tunisia e le conseguenze del primo decreto “sicurezza” 113 del 4 ottobre 2018, dall’abolizione della protezione umanitaria alla “trasformazione” dello SPRAR in SIPROIMI.
Ognuna delle tre sezioni è corredata di un’appendice statistica: “Europa: periferie e confini”, “La loro Africa” e “Meno asilo, più irregolari“.
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