A Berlino il flusso di arrivi di richiedenti asilo e rifugiati è ininterrotto da mesi. Molti luoghi nella capitale tedesca sono stati convertiti per dare ospitalità; uno di questi è il famoso stadio Olympiastadion.
Costruito nel 1936 per le Olimpiadi, diventò poi famoso come spazio-immagine della potenza nazista perché qui si tenevano le famose adunate inneggianti al Reich. Oggi il medesimo spazio è simbolo di un’altra avventura tedesca, di tutt’altro stampo; infatti le palestre adiacenti allo stadio, con i loro 1.500 posti letto, sono state destinate all’accoglienza dei profughi in arrivo in Germania.
Ogni giorno l’organizzazione delle palestre dell’Olympia Park accoglie 500 rifugiati ai quali vanno aggiunti tutti coloro che arrivano in città individualmente e non tramite il sistema di accoglienza ufficiale.
Si tratta di una primissima tappa per i richiedenti asilo, dopo l’immediata accoglienza (posto letto e cibo) inizia la procedura di asilo e da quel momento si può procedere con la registrazione al LaGeSo (Landesamt für Gesundheit Soziales) il centro istituzionale che attiva i primi servizi sociali.
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