Nell’UE a 27 Paesi, i richiedenti asilo nel secondo trimestre di questo 2020 sono stati poco più di 46.500, contro i 150.100 del primo trimestre. I dati semestrali vedono al secondo posto la Spagna, dopo la Germania.
Richiedenti asilo marzo-giugno 2020: nell’UE si sono ridotti a un terzo rispetto al primo trimestre dell’anno, ma anche rispetto al secondo trimestre 2019. I dati Eurostat pubblicati oggi “fotografano” gli effetti della pandemia di COVID-19 nei mesi scorsi, con la chiusura delle frontiere, le restrizioni alla circolazione e la sospensione della registrazione delle domande e del loro esame.
Fra marzo e giugno di quest’anno nell’UE a 27 Paesi (il Regno Unito l’ha ufficialmente lasciata alla fine di gennaio) i richiedenti asilo per la prima volta sono stati 46.525, contro i 150.095 del primo trimestre e i 143.665 del secondo trimestre ’19 (ma nel quarto trimestre 2019 erano stati ben 172.240, al termine di un anno quasi tutto in crescita).
In totale, nel primo semestre di questo 2020 i richiedenti sono stati 196.620. Sono fuggiti soprattutto dalla Siria, dall’Afghanistan, dal Venezuela, dalla Colombia e dall’Irak.
Nel secondo trimestre il maggior numero di richieste di protezione è stato presentato, ancora una volta, in Germania (14.210) e Francia (8.920). Segue la Spagna (7.210, ma dopo le 36.565 nel primo trimestre, dato che su scala semestrale le fa superare la Francia). Solo 2.510, invece, i richiedenti registrati in Italia, molti meno che in Grecia, 4.030 (per il primo trimestre i dati sono rispettivamente 6.840 e 20.040).
Sempre nel secondo trimestre 2020 la percentuale di riconoscimento di uno status di protezione nei 27 Paesi UE è stata pari al 51% (il doppio di quella italiana, 26%).
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