Il dato emerge dal XXIX Rapporto immigrazione 2020 di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, che viene presentato oggi a Roma. Mons. Russo (CEI): “Un Rapporto per una cultura più matura e meno guidata da preconcetti, meno incline a difendersi e più aperta, più capace di autocritica e condivisione”. ***Aggiornamento: online negli Allegati il Rapporto integrale***
Cliccare per ingrandire: i dati-chiave del nuovo Rapporto immigrazione Caritas-Migrantes.
In Italia nel 2018 il contributo dei migranti al PIL è stato di 139 miliardi di euro, pari al 9% del totale. Mentre l’IVA pagata dai cittadini stranieri è stimabile in 2,5 miliardi. Sono fra le cifre più significative e interessanti che emergono dal nuovo XXIX Rapporto immigrazione 2020: conoscere per comprendere di Caritas Italiana e Fondazione Migrantes, che viene presentato questa mattina a Roma (in allegato qui sotto la sintesi).
«Si tratta di dati che confermano il potenziale economico dell’immigrazione che, pur richiedendo notevoli sforzi nella gestione, produce senza dubbio benefici molto superiori nel medio-lungo periodo – si legge nel Rapporto -. Anche i costi per la gestione delle emergenze, che sono aumentati dagli 840 milioni nel 2011 ai 4,4 miliardi nel 2017, possono essere ammortizzati nel tempo, soprattutto se sostenuti da politiche capaci di ridurre l’irregolarità, che oggi è stimata in 670 mila persone». Secondo Caritas e Migrantes, se l’ultima regolarizzazione avesse compreso tutti i lavoratori stranieri avrebbe garantito entrate superiori ai tre miliardi di euro.
COVID & accoglienza
Un altro dato dal Rapporto, questa volta sulla questione COVID-19: in un vasto monitoraggio nazionale che fra maggio e giugno 2020 ha censito 59.600 richiedenti asilo e rifugiati ospiti delle strutture di prima e seconda accoglienza, i casi accertati di positivi al coronavirus sono stati appena 239, lo 0,4% del totale: un’incidenza di casi analoga a quella rilevata nella popolazione generale.
Salveranno le nostre scuole?
Ma ecco anche il versante scuola (e non solo): fra 2018 e 2019, la perdita di 100 mila studenti italiani (-1,3%) dovuta al calo della natalità è stata compensata da un aumento di studenti con cittadinanza straniera, perlopiù di seconda generazione, di quasi 16 mila presenze rispetto 2017-2018 (+1,9%), raggiungendo un totale di circa 860 mila bambini e ragazzi, vale a dire il 10% del totale della popolazione scolastica.
Così, «la circostanza che ormai il 64,4% degli alunni stranieri è nato in Italia ma non ha la cittadinanza, rafforza sempre più la necessità di intervenire a modificare una vecchia legge, superando gli ostruzionismi che legano i minori ad un fenomeno a sua volta ostaggio della politica; ovvero utilizzato per provocare o, al contrario, evitare, conflitto politico».
«Il Rapporto Immigrazione rappresenta un segno di speranza per il nostro
mondo – tira le fila nella prefazione mons. Stefano Russo, segretario generale della CEI -, poiché contribuisce alla crescita di una cultura più matura e meno guidata da preconcetti, meno incline a difendersi e più aperta, più consapevole e disponibile all’incontro, più capace di autocritica e condivisione».
Le schede statistiche territoriali del Rapporto, con i dati di regioni e province, sono disponibili alla pagina Web: https://www.migrantes.it/xxix-rapporto-immigrazione-caritas-e-migrantes-2020-conoscere-per-comprendere/
Allegati
XXIX Rapporto immigrazione 2020 (versione integrale, file .pdf 3 mbyte)
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