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Report asilo 2019 Migrantes: le analisi e i dati

«La sfida delle migrazioni oggi non riguarda solo l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni diverse sappiano comporsi in una realtà più ricca». Si presenta in queste ore a Modena il report asilo 2019 della Fondazione Migrantes. On line su Vie di fuga la sintesi.

Qui sopra e più sotto nel corpo della news: due foto di Carlo Freschi, autore degli scatti che illustrano il Report 2019 della Fondazione Migrantes (dal progetto “L’Atlante dell’ora di cena”).

 

Nonostante ripetuti allarmi e dichiarazioni politiche circa nuove “ondate” di sbarchi, il 2019  sembra avviato a concludersi con un totale di arrivi in Italia di migranti e rifugiati via mare ai livelli minimi: 9.648 quelli registrati a fine ottobre, -56% rispetto allo stesso periodo 2018, nel quadro di un trend di drastica riduzione iniziato nel 2017.

In forte calo quest’anno anche i richiedenti asilo registrati: 26.997 alla fine di settembre (dato provvisorio, contro i 43.965 dello stesso periodo del 2018), provenienti soprattutto da Pakistan, Nigeria, Bangladesh, El Salvador, Perù, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania e Venezuela (situazione a tutto luglio ’19).

Cliccare per ingrandire.

Riguardo alle domande d’asilo esaminate, nel 2018 le Commissioni territoriali italiane hanno riconosciuto uno dei tre benefici di protezione (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione umanitaria) a poco più di 31 mila persone, contro le 34 mila circa del 2017 e le quasi 37 mila del 2016. Il dato parziale per il 2019 (che ha registrato la quasi-scomparsa della protezione umanitaria, sostanzialmente abolita dal primo decreto “sicurezza” del 2018) è pari a 14.000.

Su circa 72.500 domande esaminate nell’anno, quelle respinte sono state l’80%, l’11% le concessioni dello status di rifugiato, il 7% della protezione sussidiaria e appena l’1,5% della protezione umanitaria.

Sono solo alcuni dei dati del rapporto Il diritto d’asilo. Report 2019: non si tratta solo di migranti. L’Italia che resiste, l’Italia che accoglie  della Fondazione Migrantes, che viene presentato in queste ore al Festival della migrazione di Modena. 

Le analisi, i dati e l’approfondimento di questo rapporto giunto ormai alla terza edizione intendono promuovere e mantenere alta l’attenzione su un diritto, quello alla protezione internazionale, che oggi sembra sempre più sotto attacco in Europa e in Italia. 

Report 2019 / Gli argomenti, le analisi, i dati

Il rapporto 2019 sul diritto d’asilo della Fondazione Migrantes (a cura di M.C. Molfetta e C. Marchetti, pp. 270,  Tau editrice 2019) è suddiviso in tre parti principali più un approfondimento. Ognuna delle tre parti è corredata di un’appendice statistica.

Prima parte – Con lo sguardo rivolto all’Europa – La protezione internazionale in Europa nel 2017-2018 – Esternalizzazione delle politiche migratorie dell’Unione Europea: focus su alcuni Paesi del Maghreb – I numeri: periferie e confini.
Seconda parte – Tra l’Europa e l’Italia – Amiche, nemiche, complici: l’Italia, la Libia e un secolo di caccia agli stranieri – Niger, Europa, Italia: un’oscura gestione dei fenomeni migratori – I numeri: la loro Africa. 
Terza parte – Guardando all’Italia – Il principio di umanità alla prova dell’abrogazione del permesso di soggiorno per motivi umanitari – La demolizione del fragile sistema pubblico italiano di accoglienza e protezione dei richiedenti asilo e dei rifugiati –  I numeri: meno asilo, più irregolari.
Approfondimento – L’italia che resiste, l’Italia che accoglie.
Conclusioni.

Per ordini e informazioni sul volume – Fondazione Migrantes, Roma, tel. 06.6617901 , e-mail: segreteria@migrantes.it  – Tau Editrice, Todi (PG) – tel. 075.8980433 – e-mail: info@editricetau.com 

«La sfida delle migrazioni oggi non riguarda solo l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni diverse sappiano comporsi in una realtà più ricca», ha affermato don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sottolineando che «per troppo tempo forse abbiamo pensato che fosse sufficiente salvare chi annegava (e purtroppo continua ad annegare nell’indifferenza di tanti) e portarlo in qualche porto italiano».

Questo, rileva don De Robertis, «è solo il primo passo» in quanto, come ribadisce papa Francesco, è necessario anche «proteggere, promuovere, integrare». «Senza queste azioni – avverte il direttore della Migrantes – non c’è neanche vera accoglienza».

Oggi pomeriggio alle 15.00, nell’aula magna “Dossetti” della Facoltà di Giurisprudenza dell’UNI.MO.RE (in via S. Geminiano 3) si svolgeranno tre workshop sui temi principali del volume.

Numeri/ Il mare dei morti e dispersi e l’Italia “irregolare”

  • Sono circa 81.000 i migranti e rifugiati arrivati in Europa attraverso il mar Mediterraneo da gennaio a ottobre 2019 (dati provvisori; con gli arrivi via terra in Grecia e in territorio spagnolo il totale è di 98.000 persone). Si tratta di un dato in diminuzione dal 2016, dopo l’accordo “UE-Turchia” del 2016 e il memorandum Italia-Libia del 2017. In diminuzione anche il numero assoluto dei morti/dispersi, con un aumento però dell’incidenza di morti/dispersi rispetto agli arrivi, in particolare nel Mediterraneo centrale: da 1 ogni 40 del 2016 a 1 ogni 18 nel 2018-2019.
  • Fra i 71.000 nuovi immigrati che, si stima, sono caduti in situazione di irregolarità in Italia fra il giugno 2018 e il giugno 2019, sono 18.000 i casi attribuibili al  decreto “sicurezza” n. 113 del 4 ottobre 2019. A giugno 2019 il numero degli irregolari presenti in Italia è stimabile dunque in 620.000 persone.

(Fonte: elaborazione report Il diritto d’asilo 2019 su fonti varie)

Allegato

Il diritto d’asilo. Report 2019: la sintesi (file .pdf)

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