«La sfida delle migrazioni oggi non riguarda solo l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni diverse sappiano comporsi in una realtà più ricca». Si presenta in queste ore a Modena il report asilo 2019 della Fondazione Migrantes. On line su Vie di fuga la sintesi.
Nonostante ripetuti allarmi e dichiarazioni politiche circa nuove “ondate” di sbarchi, il 2019 sembra avviato a concludersi con un totale di arrivi in Italia di migranti e rifugiati via mare ai livelli minimi: 9.648 quelli registrati a fine ottobre, -56% rispetto allo stesso periodo 2018, nel quadro di un trend di drastica riduzione iniziato nel 2017.
In forte calo quest’anno anche i richiedenti asilo registrati: 26.997 alla fine di settembre (dato provvisorio, contro i 43.965 dello stesso periodo del 2018), provenienti soprattutto da Pakistan, Nigeria, Bangladesh, El Salvador, Perù, Ucraina, Marocco, Senegal, Albania e Venezuela (situazione a tutto luglio ’19).
Riguardo alle domande d’asilo esaminate, nel 2018 le Commissioni territoriali italiane hanno riconosciuto uno dei tre benefici di protezione (status di rifugiato, protezione sussidiaria e protezione umanitaria) a poco più di 31 mila persone, contro le 34 mila circa del 2017 e le quasi 37 mila del 2016. Il dato parziale per il 2019 (che ha registrato la quasi-scomparsa della protezione umanitaria, sostanzialmente abolita dal primo decreto “sicurezza” del 2018) è pari a 14.000.
Su circa 72.500 domande esaminate nell’anno, quelle respinte sono state l’80%, l’11% le concessioni dello status di rifugiato, il 7% della protezione sussidiaria e appena l’1,5% della protezione umanitaria.
Sono solo alcuni dei dati del rapporto Il diritto d’asilo. Report 2019: non si tratta solo di migranti. L’Italia che resiste, l’Italia che accoglie della Fondazione Migrantes, che viene presentato in queste ore al Festival della migrazione di Modena.
Le analisi, i dati e l’approfondimento di questo rapporto giunto ormai alla terza edizione intendono promuovere e mantenere alta l’attenzione su un diritto, quello alla protezione internazionale, che oggi sembra sempre più sotto attacco in Europa e in Italia.
«La sfida delle migrazioni oggi non riguarda solo l’accoglienza, ma la capacità di costruire un Paese dove le diversità, la presenza di persone di Paesi, culture e religioni diverse sappiano comporsi in una realtà più ricca», ha affermato don Giovanni De Robertis, direttore generale della Fondazione Migrantes, sottolineando che «per troppo tempo forse abbiamo pensato che fosse sufficiente salvare chi annegava (e purtroppo continua ad annegare nell’indifferenza di tanti) e portarlo in qualche porto italiano».
Questo, rileva don De Robertis, «è solo il primo passo» in quanto, come ribadisce papa Francesco, è necessario anche «proteggere, promuovere, integrare». «Senza queste azioni – avverte il direttore della Migrantes – non c’è neanche vera accoglienza».
Oggi pomeriggio alle 15.00, nell’aula magna “Dossetti” della Facoltà di Giurisprudenza dell’UNI.MO.RE (in via S. Geminiano 3) si svolgeranno tre workshop sui temi principali del volume.
Numeri/ Il mare dei morti e dispersi e l’Italia “irregolare”
(Fonte: elaborazione report Il diritto d’asilo 2019 su fonti varie) |
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