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Richiedenti asilo 2016: gennaio-maggio fra Italia e Germania

Sono 40 mila i richiedenti asilo in Italia dall’inizio dell’anno. La cittadinanza più numerosa è quella pakistana, ma è anche “emergenza” Ucraina e Salvador. Sei domande su dieci respinte dalle Commissioni territoriali; contro le decisioni di queste ultime dal 2014 sono stati presentati oltre 34 mila ricorsi, ma quelli già decisi sono meno di 5.400. Il giorno prima dell’uscita di questi dati, il ministero dell’Interno tedesco ha presentato la situazione in Germania, dove solo nel mese di maggio i richiedenti asilo sono stati più di 55 mila, mentre fra le domande esaminate ha avuto l’esito dello status di rifugiato il 42% del totale.

Foto_logo_cameraDal 1° gennaio al 3 giugno sono state presentate in Italia 40.512 domande di protezione (circa 35.100 uomini e 5.400 di donne). Quest’anno, almeno fino ad oggi la prima cittadinanza dei richiedenti asilo è quella pakistana: in quasi tutti i casi si tratta di persone giunte via terra.

Fra le provenienze seguono poi Nigeria, Gambia, Senegal, Costa d’Avorio, Mali, Afghanistan, Bangladesh, Guinea, Eritrea, Ucraina.

Queste cifre sono state comunicate dal prefetto Angelo Trovato, presidente della Commissione nazionale per il diritto di asilo, in un’audizione presso la Commissione parlamentare di inchiesta sul sistema di accoglienza della Camera.

Emergenza Ucraina e Salvador

«Abbiamo notato quest’anno delle ulteriori variazioni rispetto ai flussi di origine – ha detto Trovato -. In particolare abbiamo un certo flusso dall’Ucraina, legato alla situazione locale del servizio militare obbligatorio, dal Camerun, dalla Cina… Abbiamo poi dei casi da El Salvador, che sono una novità di quest’anno: abbiamo 354 richieste d’asilo da questo Paese, dove dalla documentazione e da uno studio ad hoc fatto dall’UNHCR emerge che la situazione è enormemente peggiorata sotto il profilo della tutela dei diritti umani».

Respinte due domande su tre

Audizione
7 giugno 2016: l’audizione del prefetto Trovato.

Sempre dall’inizio di gennaio all’inizio di giugno, le domande esaminate dalle Commissioni territoriali (per la precisione, oggi, 20 Commissioni e 27 Sezioni) sono state in tutto 40.699.

Si conferma l’elevatissima la percentuale delle domande non riconosciute, sul 60%; le concessioni dello status di rifugiato sono appena il 4%, le protezioni sussidiarie il 13% e le protezioni umanitarie il 18%; si aggiunge infine un 5% di domande respinte per “irreperibilità” dei richiedenti.

Otto mesi per decidere

I tempi medi per l’esame di una domanda fra 2014 e oggi si attestano su 245 giorni, vale a dire più di otto mesi (anche se in questo 2016 si è scesi a 75 giorni).

Secondo dati riferiti da Trovato, in sede giurisdizionale il ricorso in caso di diniego viene accolto in due casi su tre. Dal 2014 si sono registrati più di 34 mila ricorsi, ma quelli già decisi sono meno di 5.400.

Intanto, al di là delle Alpi…

Asyl-statistik_DeutschlandIl giorno prima dell’audizione del prefetto Trovato, il ministero dell’Interno tedesco ha diffuso i dati sull’asilo in Germania da gennaio a maggio di quest’anno.

Nel solo mese di maggio sono stati registrati nel Paese 55.259 richiedenti asilo, un dato che supera di 15 mila unità quello registrato in Italia in cinque mesi (il totale tedesco sull’intero periodo è di 309.785 persone).

Sempre nel solo mese di maggio, il Bundesamt für Migration und Flüchtlinge ha esaminato in tutto 36.465 richiedenti, riconoscendo lo status di rifugiato al 42% di essi (ben 15.419 persone), la protezione sussidiaria al 15%  e il “divieto di allontanamento” all’1% circa.

I dinieghi sono stati il 24%, cui è da aggiungere poco più di un ulteriore 17% di “casi Dublino” e “rinunce”.

Collegamenti

Audizione del pref. Trovato, il video (Camera dei deputati, 8 giugno 2016)

Esame delle domande d’asilo: le anomalie italiane in un’analisi su La voce.info (maggio 2016)

 

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1 commento

  1. Un Europa che fa buchi da tutte le parti. Complice e colpevole di tutto quello che sta succedendo . non saper gestire ed organizzare bene l’accoglienza. È normale tutto quello che sta succedendo creando il mal contento e rabbia tra i cittadini europei. Vuoi per le tanti morte . vuoi per tanti turisti che non avendo diritti di asilo comunque restano in Europa con gli aiuti e i sussidi economici anche per anni alla faccia di cittadini europei che stringono la cinda per andare avandi.e giusto stabilire da subito chi a diritto e trovare una sistemazione immediata ed escludere da subito con rimpatrio immediato per che richiede asilo economico . se poi si aggiunge una campagna pubblicitaria dove si dice che asilo economico non esiste più e che chi arriva in Europa viene immediatamente rimpatriato con relative sanzioni vedete che il flusso si riduce di parecchio. L’Europa deve si aiutare che a guerra nella propria nazione . ma asilo economico deve soli usufruirne il cittadino europeo con le stesse condizioni ciò che un italiano ho uno spagnolo o greco che vuole andare a trovare fortuna in Belgio ,germania ho altri stati europei i primi tre mesi gli viene riconosciuto l’asilo economico. E non quello che sta succedendo vedere che tanti albanesi in giro per l’Europa a fare i turisti alle spalle degli europei e facendo passa parola fanno arrivare altri .mi spiegate perche gli albanesi ho i cossovari in Italia non chiedono asilo ? Ed invece il nord Europa e pieno ?con un via vai non indifferente colpa del fatto che non viene effettuato il rimpatrio immediato e nel frattempo si scendono notizie di tanti e tanti morti che realmente scappano dalla guerra e trovano solo la morte.vi faccio un esempio banalissimo e semplice se l’America direbbe che raccoglierebbe tutti dando un sussidio economico ,da mangiare e dormire ed inserimento ad un lavoro molti sarebbero a correre li io sarei il primo anche se lavoro solo con uno stipendio con 4 figli una piccola e tre maggiorenni senza lavoro anche io avrei diritto a chiedere asilo economico ? Quindi è la politica europea sbagliata in caso di accoglienza


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