Dai nuovi dati consolidati Eurostat sui richiedenti asilo nell’UE nel 2018 emerge che tre dei quattro principali Paesi per numero di richiedenti rispetto agli abitanti sono i piccoli e periferici Cipro e Malta, ma anche la Grecia, ridotta a «discarica» dei rifugiati che l’Unione non è capace di proteggere.
Dov’è che arrivano più richiedenti asilo? A Cipro, in Grecia, a Malta, in Lussemburgo. Possibile? Sì, se si considerano i richiedenti asilo in rapporto agli abitanti dei vari Paesi membri dell’UE. Nel 2018 hanno chiesto protezione a Cipro 8.800 richiedenti per milione di residenti: è l’incidenza più elevata in tutta l’Unione, seguita da quella registrata in Grecia con 6.050 per milione (a tre anni dall'”accordo” UE-Turchia, il 18 marzo MSF ha denunciato come il Paese sia stato ridotto a «una sorta di discarica dove lasciare gli uomini, le donne e i bambini che l’Unione Europea non è riuscita a proteggere»), a Malta con 4.300 per milione e in Lussemburgo con 3.700.
Per un confronto il dato italiano è di 813 per milione, quello francese di 1.644, quello tedesco di 1.954, quello spagnolo di 1.130 (l’anno scorso la Spagna è diventata il principale Paese d’ingresso in Europa). All’estremo opposto della “classifica” troviamo tre Paesi del “Gruppo di Visegrad“: la Polonia, 63 per milione, l’Ungheria, 65, e la Slovacchia, appena 28.
Nel complesso i dati Eurostat consolidati per il 2018, resi disponibili in questi giorni, certificano che hanno chiesto protezione nell’UE 580.845 persone (l’11% in meno rispetto al 2017; tecnicamente questo indicatore copre le domande d’asilo presentate “per la prima volta”, cioè non ripetute), anche in questo anno soprattutto Siriani, Iracheni e Afghani.
L’Italia è quinta per numero di domande ricevute (circa 49.300), dopo Germania, Francia, Grecia (65 mila!) e Spagna (v. tabella a fianco).
Sul versante degli esiti nel territorio dell’Unione, per ora i dati Eurostat 2018 coprono solo la prima istanza. Il dato medio indica che l’Unione ha respinto nell’anno quasi il il 63% delle domande di protezione (62,6%). Però il dato italiano lo ha superato (quasi il 68%): vedi il set di tabelle negli allegati di questa news.
Allegati
Tutte le nuove tabelle 2018 (Eurostat, marzo 2019, file .xls)
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