Il CIAC di Parma interviene nel dibattito sul refrain tutto italiano che ricorre a ogni “emergenza migranti”, vera o presunta: “Vogliono gli immigrati? Li ospitino a casa loro”…
«Vogliono gli immigrati? Li ospitino a casa loro», è il refrain-tormentone che rimbalza in Italia, aggressivo e vuoto, a ogni “emergenza migranti” vera o presunta.
Alla provocazione ha risposto in questi mesi, tra l’altro, la presidente di Emergency Cecilia Strada su Facebook: «E perché dovrei? Vivo in una società e pago le tasse. Pago le tasse, così non devo allestire una sala operatoria in cucina quando mia madre sta male. Pago le tasse e non devo costruire una scuola in ripostiglio per dare un’istruzione ai miei figli. Pago le tasse e non mi compro un’autobotte per spegnere gli incendi. E pago le tasse per aiutare chi ha bisogno. Ospitare un profugo in casa è gentilezza, carità. Creare – con le mie tasse – un sistema di accoglienza dignitoso è giustizia. Mi piace la gentilezza, ma preferisco la giustizia».
Si rivolge però proprio a Cecilia Strada una puntualizzazione del CIAC di Parma, contenuta nella recente riflessione che questa Onlus ha dedicato al progetto “Un rifugiato in famiglia” (vedi notizia precedente): «Sentiamo insufficiente la sua risposta – afferma il CIAC – perché risponde alla legittima e doverosa richiesta di equità e giustizia… ma allo stesso tempo relega il coinvolgimento delle famiglie, dei singoli, dei privati cittadini alla dimensione della gentilezza e della carità. Crediamo non ci sia solo questo».
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