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Tutti i dati di sintesi sulle rotte percorse dai potenziali richiedenti asilo e dai migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo. Ormai la vera emergenza, più che sulle nostre coste, è sulla “rotta dei Balcani”.

Rotte_verso_Europa_Matt_pres_RAPP_PROT_INTERN_IT_2015

La mappa che riportiamo qui sopra presenta le rotte, l’entità dei flussi e delle vittime fra i potenziali richiedenti asilo e i migranti che cercano di raggiungere l’Europa attraverso il Mediterraneo in questo 2015. I dati sono aggiornati al 14 settembre 2015 (fonte, i materiali diffusi alla presentazione del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia che si è svolta il 22 settembre a Roma).

La mappa evidenzia, prima di tutto, la preponderanza che ha acquisito quest’anno la rotta del Mediterraneo orientale verso la Grecia e i Balcani, rispetto a quella del Mediterraneo centrale verso l’Italia (288 mila arrivi contro 121.500; l’agenzia Frontex, tra l’altro, sulla base del dato del Mediterraneo centrale alla fine di agosto, 106 mila arrivi, ha sottolineato che è inferiore del 6% rispetto a quello registrato nello stesso periodo del 2014). In secondo luogo, l’estrema pericolosità di quest’ultima, con 2.900 morti in mare stimati nel corso dell’anno (ogni 100 persone arrivate almeno due hanno perso la vita).

Infine, la composizione nazionale degli arrivi in tutto il Mediterraneo dimostra la preponderanza di potenziali richiedenti asilo, cioè di persone costrette a fuggire dal proprio Paese, rispetto ai migranti “economici”: il 71% degli arrivi totali, oltre due su tre, è composto da persone che hanno lasciato i disastri umanitari di soli quattro Paesi: la Siria, l’Afghanistan, l’Iraq e la Somalia.

A Est è “meglio”

Nella tabella sottostante invece, sono messi a confronto gli arrivi sulle coste italiane e le richieste d’asilo in Italia.

I potenziali richiedenti asilo e i migranti soccorsi e sbarcati sulle coste italiane (1° gennaio – inizio di settembre 2015, prime 10 nazionalità) I richiedenti asilo in Italia(1° gennaio – 21 agosto 2015, prime 10 nazionalità)
Eritrea 30.708 Nigeria 8.869
Nigeria 15.113 Gambia 5.304
Somalia 8.790 Pakistan 4.143
Sudan 7.199 Senegal 4.043
Siria 6.710 Mali 3.335
Gambia 5.514 Ucraina 3.026
Bangladesh 5.015 Bangladesh 2.928
Mali 4.158 Afghanistan 2.537
Senegal 4.092 Costa D’avorio 1.864
Ghana 3.162 Ghana 1.574
Totale di tutte le nazionalità registrate 116.273 Totale di tutte le nazionalità registrate 44.784

Fonte: elaborazione Vie di fuga su dati ministero dell’Interno, OIM e di stampa, 2015

Sulle nostre coste, sino all’inizio settembre gli arrivi sono stati in tutto 116.273. Qui la nazionalità di gran lunga prevalente è quella dei richiedenti asilo e dei migranti che hanno lasciato l’Eritrea, ben 30.708.

Seguono la Nigeria, la Somalia, il Sudan e solo in quinta posizione, quest’anno, la Siria. Ormai la stragrande maggioranza dei profughi siriani, con altre nazionalità, “preferiscono” alla rotta del Canale di Sicilia gli stenti e le umiliazioni dell’itinerario balcanico verso l’Ungheria e la Croazia. Anche perché molti di questi rifugiati desiderano ricostruirsi una vita in Paesi come la Germania o la Svezia (lo si vede bene, tra l’altro, dai pochissimi siriani che in questa prima parte del 2015 hanno chiesto asilo nel nostro Paese, meno di 200 contro 6.710 arrivi).

Le principali nazionalità dei richiedenti asilo nel 2015 (qui i dati sono aggiornati alla seconda decade di agosto) sono invece le seguenti: Nigeria (8.869 richiedenti), seguita a distanza da Gambia, Pakistan, Senegal e Mali.

Come si vede in tabella, l’unico Paese presente fra le prime cinque nazionalità in entrambi gli elenchi è la Nigeria, mentre non troviamo la Siria in tutto l’elenco dei primi 10 Paesi d’origine dei richiedenti asilo. D’altro canto, cercano protezione in Italia quasi tutte o la gran parte delle persone che sono arrivate dal Gambia, dal Senegal e dal Mali. Perché si può decidere di restare nel primo Paese d’accoglienza, ma si può anche decidere che la meta del proprio viaggio d’emigrazione (in questi anni, un viaggio iniziato quasi sempre per fuggire da guerre, violenze e povertà piuttosto che per libera scelta) è altrove.

In questo secondo caso si è ostacolati da leggi e regolamenti. Anche se si dovrebbe sempre ricordare che prima di queste norme esiste una norma più antica e più alta: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di movimento e di residenza entro i confini di ogni Stato» (art. 13 della Dichiarazione universale dei diritti umani del 1948).

Allegato

Italia: sbarchi e richiedenti asilo nel 2015 (elaborazione Vie di fuga su dati ministero  dell’Interno, OIM e stampa, file .xls)

Per saperne di più a livello mondiale

I circuiti dei migranti

 

 

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