Rifugiati e il diritto allo studio/2. L’Università di Bologna
Unibo for Refugees, è il nome del progetto per richiedenti asilo e rifugiati dell’Università di Bologna. L’intervista ad Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali UNIBO. Abbiamo intervistato la dottoressa Alessandra Scagliarini, Prorettrice per le Relazioni Internazionali dell’Università di Bologna, per approfondire il progetto “Unibo for Refugees“, nato a fine 2015 e conoscere i suoi sviluppi per il futuro anno accademico 2016/17. Come è nato il progetto dell’Università di Bologna per studenti i rifugiati e richiedenti asilo? L’Università di Bologna ha recepito l’invito della Commissione Europea per la semplificazione del riconoscimento dei titoli di Istruzione Superiore tra i Paesi firmatari della Convenzione di Lisbona (Convenzione sul Riconoscimento delle Qualifiche di Istruzione Superiore nella Regione Europea) del 1997. A dicembre 2015, il nostro Senato Accademico ha votato una misura a favore di studenti richiedenti asilo e rifugiati, impossibilitati a iniziare o continuare il loro percorso di studi universitari perché in fuga da persecuzioni o da zone di guerra. In cosa è consistito il progetto per l’anno accademico 2015/16? A partire da gennaio 2016, abbiamo colloquiato 47 richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale, accolti all’interno del sistema SPRAR del territorio della Regione Emilia-Romagna, interessati ad iscriversi all’Università. Attraverso l’International Desk abbiamo attivato i colloqui motivazionali e di orientamento, parallelamente all’analisi dei titoli di studio in loro possesso. Essendo persone scappate dai loro Paesi, spesso non erano in possesso della documentazione necessaria per attestare il loro livello di studio, quindi, in collaborazione con la Prefettura e il Ministero degli Affari Esteri e attraverso un iter semplificato, abbiamo effettuato un’indagine e cercato di reperire