Welcoming Europe, chiude la fase ufficiale: successo in Italia, mancato il quorum europeo
Si è conclusa in dolceamaro la fase ufficiale dell’Iniziativa dei cittadini europei Welcoming Europe: per un’Europa che accoglie, rivolta alla Commissione dell’UE per «decrimininalizzare la solidarietà», «creare passaggi sicuri» e «proteggere le vittime di abusi» nei percorsi migratori verso e dentro i confini dell’Unione. In Italia con 65 mila firme è stata raggiunta e superata la quota minima nazionale richiesta. Ma a livello europeo si è mancata la soglia minima di un milione di adesioni. E tuttavia alcune proposte dell’Iniziativa hanno già trovato ascolto fra Bruxelles e Strasburgo. In Italia l’obiettivo è stato raggiunto e superato, ma a livello europeo le firme raccolte non sono state abbastanza. Si è conclusa in dolceamaro la fase ufficiale dell’Iniziativa dei cittadini europei (ICE) Welcoming Europe. Per un’Europa che accoglie, rivolta alla Commissione UE per «decrimininalizzare la solidarietà», «creare passaggi sicuri» e «proteggere le vittime di abusi» nei percorsi migratori verso e dentro i confini dell’Unione. Nel nostro Paese le firme raccolte dall’aprile 2018, mese di lancio effettivo della campagna, sono state oltre 65 mila, 10 mila più di quelle richieste dalla nostra quota minima nazionale. Però nel complesso dei Paesi UE si è mancato l’obiettivo del milione di firme necessario per il deposito dell’ICE a Bruxelles. Tuttavia in questo anno di mobilitazione e anche di pressione da parte dei promotori sulle istituzioni dell’UE, alcune proposte di Welcoming Europe hanno già trovato ascolto fra Bruxelles e Strasburgo: v. qui sotto il primo bilancio della Fondazione Casa della Carità di Milano, uno degli organismi promotori