Lunedì scorso a Ginevra il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres ha tenuto un intervento in cui ha denunciato in modo forte e chiaro “Autocrati e guerrafondai stanno soffocando i diritti umani in tutto il mondo”. E una delle strategie adottate è quella di tagliare fondi alle organizzazioni umanitarie…
In ossequio alla recente decisione del presidente Donald Trump di ritirarsi dall’organizzazione, com’era già accaduto nel 2018, all’epoca del suo primo mandato il seggio degli Stati Uniti è rimasto vuoto. Un’assenza pesante, che non ha però impedito a Guterres di disegnare con estrema lucidità il panorama globale che si sta delineando, criticando apertamente i regimi autoritari, i conflitti armati e i sistemi finanziari che “minano la dignità umana” e chiedendo un’azione internazionale urgente.
Guterres ha descritto un mondo in cui “i diritti umani sono alle corde e vengono duramente colpiti dai guerrafondai, da un sistema finanziario globale moralmente in bancarotta che favorisce i profitti rispetto alla protezione del pianeta, da coloro che potrebbero sfruttare l’intelligenza artificiale per danneggiare le persone e dai leader che cercano di demonizzare i migranti o limitare i diritti delle donne”. E ancora: “I diritti umani sono l’ossigeno dell’umanità. Ma, uno dopo l’altro, vengono soffocati. Dagli autocrati, che schiacciano le opposizioni e da voci di divisione e rabbia che vedono i diritti umani non come una manna per l’umanità, ma come una barriera al potere, al profitto e al controllo che cercano.“
I riferimenti a persone e modalità appare chiaro e inequivocabile e infatti le conseguenze della nuova amministrazione Trump si fanno già sentire anche al di fuori dei confini degli USA. Non sono soltanto gli immigrati negli Stati Uniti a dover fare subito i conti con l’agenda politica di questo secondo mandato, ma anche i rifugiati e gli sfollati che nel mondo dipendono per la loro sopravvivenza dagli aiuti internazionali. Le agenzie ONU, infatti, sono state costrette a tagliare le spese per le loro operazioni di aiuto globale in seguito alla sospensione di qualsiasi finanziamento internazionale annunciato da Washington per i prossimi 90 giorni.
Un colpo duro per le agenzie ONU e molte altre organizzazioni umanitarie. “Dobbiamo procedere con molta attenzione nelle prossime settimane per mitigare l’impatto di questa incertezza sui finanziamenti sui rifugiati e sugli sfollati, sulle nostre operazioni e sui nostri team”, ha dichiarato Filippo Grandi. Solo l’UNHCR è impegnata nel fornire soccorso a 122 milioni di persone sfollate in 136 Paesi nel mondo (circa un quinto del suo budget dipende dai finanziamenti degli Stati Uniti, che nel 2024 avrebbero stanziato 2,5 miliardi di dollari per le sue missioni) e poi vi sono tutte le altre agenzie ONU per i diritti umani, ugualmente interessate ai tagli. Restiamo in sospeso per vedere e valutare cosa succederà.
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