E’ stato definito il muro difensivo più lungo del mondo, dopo la Grande Muraglia cinese. Divide il Marocco dal Sahara occidentale (Repubblica Democratica Araba Sahraui – RASD), un territorio che il governo di Rabat ha sempre ritenuto parte integrante del proprio Stato. Il governo marocchino ha motivato la costruzione del muro con la necessità di difendersi dal Fronte Polisario. Si estende per circa 2.700 km, parte dei quali anche in territorio della Mauritania, e più che un unico lunghissimo muro si tratta piuttosto di una struttra difensiva fatta di bunker, fossati, reticolati oltre che dal posizionamento di un’impressionante quantità di mine antiuomo. Si stima infatti che siano stati posizionati lungo il “muro” circa 6000 di questi terribili ordigni, una cifra che dà a questa zona desertica il triste primato di essere il più grande campo minato continuo al mondo.
Un cessate il fuoco di oltre 20 anni
I tratti di muro vero e proprio sono rappresentati da terrapieni e pareti di sabbia e pietre alti circa 3 metri. Questa struttura difensiva iniziò ad essere eretta nel 1982, ma sei successivi ampliamenti terminati nell’aprile del 1987 e dovuti all’avanzata delle forze marocchine, la portarono alle dimensioni attuali. In realtà il conflitto tra Marocco e Fronte Polisario fu sospeso solo nel 1991 da un accordo di “cessate il fuoco”, accordo valido ancora ora seppure non sia stata definitivamente risolta la controversia internazionale che riguarda il Sahara occidentale. Il tutto ebbe inizio nel 1976, quando la “Marcia verde” del Marocco cacciò gli spagnoli da questi territori, il cui sottosuolo è ricco di fosfati, fino ad allora definiti “Sahara spagnolo”. Si tratta di una ampia zona desertica tra Marocco e Mauritania, ma la Mauritania rinunciò alla sovranità sulla sua porzione di territorio a causa dell’impossibilità di fronteggiare la guerriglia indipendentista.
In attesa del referendum
Il Marocco tentò di annettere allora l’intero ex Sahara spagnolo e fronteggiò con il proprio esercito regolare il Fronte Polisario. Attualmente il Sahara occidentale siede all’Onu in qualità di osservatore, e la Repubblica democratica Araba Sahraui è stata riconosciuta da 82 Stati. L’Onu aveva programmato un referendum in cui la popolazione locale (Saharawi) avrebbe dovuto esprimersi sull’indipendenza o annessione al Marocco. Ma tale referendum, programmato nel 1991, non si è ancora tenuto e la Missione Onu (MINURSO) che garantisce la pace e che ha nella sua missione proprio l’organizzazione della consultazione elettorale è stata prorogata fino all’aprile 2014.
No comment yet, add your voice below!