di Celeste Ansaldi
Un altro momento torinese ha caratterizzato la Giornata Mondiale del Rifugiato. Al CineTeatro Baretti, è stata organizzata dall’associazione Mosaico una serata di riflessione e di festa, per ricordare i tanti rifugiati in Italia e nel mondo, che da sempre lottano per il proprio futuro. L’evento, dal titolo “Vite Sospese”, è iniziato con un aperitivo etnico a offerta libera, il cui ricavato andrà a iniziative in favore dei rifugiati. Le adesioni sono state numerose. Hanno partecipato associazioni, operatori del settore, volontari, curiosi e soprattutto rifugiati, alcuni dei quali hanno raccontato le loro impressioni e aspirazioni nel dibattito che ha preceduto e seguito la proiezione del documentario “Where is my house”, di Giulia Agostini e Matteo Di Calisto. Il film tratta il tema dell’emergenza residenziale a Roma, un problema trasversale, che tocca ormai stranieri e non. Ciò che il film si propone di fare è raccontare una realtà in grande espansione e cercare di capire perché ci troviamo davanti a così tante case vuote e a così tante persone costrette a vivere in baracche di fortuna ai margini della società. Chi specula e chi ci guadagna in tutto questo?
Vi sono stati, inoltre, interventi dei rappresentanti dell’Associazione Mosaico, tra cui il presidente Berthin Nzonza e il Responsabile Ricerca e Formazione Michele Manocchi. E’ intervenuta anche Cristina Molfetta, presidente del Coordinamento Non Solo Asilo. Infine, ha raccontato la sua esperienza anche una giornalista della Free Press Sconfinati, Mariale Colette, che grazie all’impegno di tutti è riuscita a tornare a svolgere il lavoro che ha sempre sognato di fare. Molto interessante anche l’intervento sul progetto di ricerca promosso a livello europeo e dallo SCI, Servizio Civile Internazionale, dal titolo “Open Doors”. Il progetto si occuperà di approfondire e conoscere quali sono i livelli di inclusione dei richiedenti asilo in 5 stati europei: Italia, Cipro, Grecia, Spagna e Ungheria. La serata si è conclusa con interventi del pubblico, spunti di riflessione da cui partire per iniziare un nuovo anno di lotta per i diritti dei rifugiati.
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