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Archivio Month: Settembre 2011

Casa di accoglienza per migranti – Istanbul

  Sono 36.000 i migranti che nel 2010 sono riusciti a guadare il fiume Evros, al confine tra Turchia e Grecia. Nei mesi estivi circa 300 persone ogni giorno, nascondendosi tra le piantagioni di girasole e di mais, tentano l’impresa. E’ un passaggio obbligato per il 90% del totale degli arrivi in Europa. Si stima che siano circa 11 milioni i migranti presenti a Istanbul, provengono da Iran, Siria, Iraq, dai paesi dell’Africa sub sahariana e dall’Asia (la popolazione di Istanbul al 2011, secondo stime non ufficiali, si aggira intorno ai 20 milioni di abitanti); sono oltre 4 milioni gli sfollati interni (kurdi dell’Anatolia sud orientale) che vivono in baraccopoli improvvisate, mentre il numero degli immigrati nel solo quartiere di Kumkapı è di circa 6.000-7.000. Il quartiere di Kumkapı, un tempo abitato prevalentemente da greci ed armeni, oggi ospita africani ed asiatici di diverse nazionalità, tanto da essere conosciuto come il quartiere più multietnico di Istanbul. I migranti vivono in palazzi fatiscenti e vecchi il cui affitto, molto costoso, li costringe a sovraffollare le stanze con 8/10 persone; coloro che riescono a trovare lavoro sono occupati spesso in nero in piccole fabbriche di scarpe o vestiti per 10/12 ore al giorno, ricevendo un salario molto inferiore al minimo ufficiale. Gli immigrati privi di documenti, oltre a non potersi permettere l’utilizzo dell’unico e costoso ospedale privato del quartiere, sono esclusi dall’accesso agli ospedali pubblici. Al fine di garantire il diritto alla salute e alle cure anche a chi ne rimarrebbe escluso, nasce nel

Sudan

Popolazione: 40.218.000 Capitale: Khartoum Il Sudan (o Repubblica del Sudan) è uno stato africano che confina ad est con il Mar Rosso l’Etiopia e l’Eritrea, a sud con il Kenya, la Repubblica Democratica del Congo, Sud Sudan e l’Uganda, ad ovest con la Repubblica Centrafricana e con il Ciad, a nord con l’Egitto e la Libia. Il Sudan ottiene l’indipendenza dal protettorato britannico nel 1956. È oggi suddiviso in 26 stati (ad esempio la zona del Darfur è suddivisa in tre stati: il Shamal Darfur, il Gharb Darfur e il Janub Darfur), chiamati wilayat, risalenti a vecchie divisioni amministrative britanniche. Il 9 luglio 2011 la regione autonoma sudanese del Sud Sudan è diventata indipendente, venendo riconosciuta ufficialmente dall’ONU come il suo 139esimo Stato membro.

“Non rimandateli in Italia!” In Europa parlano di noi

Quattro Ong specializzate in consulenza legale chiedono ai Paesi europei la sospensione (o almeno un’attenta valutazione) dei riaccompagnamenti di richiedenti asilo in Italia consentiti dal regolamento “Dublino II”. E i tribunali danno loro ragione.

Laboratorio interdisciplinare sul diritto di asilo

  Dal 27 settembre fino al 13 dicembre 2011 si terrà a Torino un laboratorio interdisciplinare sul diritto di asilo. Il laboratorio si rivolge agli studenti dei corsi magistrali di antropologia culturale ed etnologia  e di sociologia dell’ateneo torinese e agli operatori sociali del Coordinamento Non solo asilo e, secondo la disponibilità di posti, ad altri operatori di associazioni che lavorano sul tema dei rifugiati.

Tunisini: dopo l’accoglienza, la clandestinità

  Il 14 gennaio 2011 in Tunisia viene dichiarato lo stato di emergenza, il Presidente Zine El Abidine Ben Ali perde il potere effettivo ed è costretto a scappare in Arabia Saudita. Negli stessi giorni incominciano gli sbarchi sulle coste dell’isola di Lampedusa di migliaia di cittadini tunisini. Ma a che titolo queste persone possono stare in Italia?

Tunisia: storie di respingimenti, di reclusioni e di incendi

  Il mese di aprile 2011 è stato ricco di sorprese per quanto riguarda i rapporti italo-tunisini. Due provvedimenti apparentemente in contraddizione tra loro vengono messi in atto. Da una parte arriva per 14.500 tunisini la possibiltà di un permesso di soggiorno di 6 mesi per motivi umanitari  e dall’altra, con l’intero Maghreb in fiamme, Roma firma un accordo bilaterale con Tunisi. Da questo momento in poi la sorte di un popolo in movimento di fuga è segnata.

Emergenza Italia, emergenza Somalia: quando i numeri non sono un’opinione

Ci preoccupano le cifre dell’ “emergenza” migranti in Italia? Uno sguardo sull’emergenza (quella vera) in Somalia può aiutarci a collocare certi fenomeni in una prospettiva meno da “campanile”, meno miope, meno chiusa al mondo che si estende al di là del Mediterraneo e del Sahara.

Asti e l'”emergenza”: con l’autogestione l’accoglienza funziona

Anche nell’universo parallelo dell'”emergenza 2011″ è possibile lavorare bene, se si sa fare “rete”. Lo dimostra l’esperienza della Caritas diocesana di Asti, che a maggio ha accolto 31 richiedenti asilo somali. Caso unico almeno a livello piemontese, il gruppo di ospiti si autogestisce nell’organizzazione della struttura che li accoglie.

Eventi

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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