Presentato oggi a Milano il nuovo Rapporto annuale dello Sprar. Nel 2011 la rete di 128 Comuni, Province e unioni di Comuni è riuscita ad accogliere più richiedenti asilo e rifugiati che nel 2010. Ma ora, al termine ufficiale dell’ “emergenza Nordafrica”, sui Comuni si profila il rischio dell’emergenza sociale legata alle 18.000 persone ancora in accoglienza nelle strutture “parallele” della Protezione civile. “Che l’accoglienza non sia mai più improvvisata”, chiede Daniela Di Capua, direttrice del Servizio centrale Sprar. «Crediamo sia doveroso trarre insegnamenti dall’esperienza di quest’ultimo anno e mezzo. Dobbiamo arrivare a condividere tutti, istituzioni centrali e locali, Ong, enti di tutela e operatori sul campo, che l’accoglienza non dev’essere mai più improvvisata, sia in termini di attivazione di competenze non specifiche, sia in termini di programmazione, progettazione e acquisizione di linee guida e standard comuni di intervento». E’ quanto afferma la direttrice del Servizio centrale dello Sprar Daniela Di Capua in occasione della pubblicazione dell’Atlante Sprar anno 2011-2012. Il volume è il nuovo Rapporto annuale dello Sprar (il Sistema di protezione richiedenti asilo e rifugiati), è stato realizzato da Cittalia, la fondazione di studi e ricerche dell’Anci, con un inedito taglio “geografico” e in queste ore viene presentato a Milano dall’Anci e dal Ministero dell’Interno in collaborazione con l’assessorato alle Politiche sociali del capoluogo lombardo. In aumento adulti e minori E’ aumentato nel 2011 il numero di persone accolte nella rete degli enti locali Sprar: quasi l’11% in più rispetto al 2010. I 7.598 richiedenti e rifugiati accolti