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Archivio Month: Novembre 2013

Nasce la rete Europasilo: la carta di intenti

Il 30 novembre 2013 Parma ospiterà il Seminario nazionale Italia terra d’asilo. Accoglienza, assistenza, integrazione dei rifugiati: norme europee, pratiche territoriali innovative e proposte per un nuovo sistema nazionale condiviso. Nella sezione dedicata all’analisi di esperienze territoriali significative (per eccellenze di servizio, sperimentalità o supplenza di funzione pubblica) verrà presentata la nascente rete Europasilo.

Nasce la rete Europasilo: intervista a Gianfranco schiavone

di Jacopo Baron, Laura Mattana Gianfranco Schiavone, già fondatore nel 1991 del Consorzio italiano di solidarietà, segretario dell’ASGI e autore dello studio “Il Diritto alla Protezione” (2010), è stato testimone, per quanto riguarda il diritto d’asilo in Italia, di tutti i cambiamenti succedutisi dall’introduzione della legge Martelli a oggi, e di questi cambiamenti ha potuto saggiare la diversa portata attraverso un costante impegno sul territorio lavorando nella città di Trieste. Il 30 novembre, a Parma, lei interviene al convegno “Italia terra d’asilo”. Dal sottotitolo si evince che si parlerà anche di proposte concrete per migliorare il sistema d’asilo italiano. Cosa si può dire in proposito, accettato il fatto di una mancata armonizzazione a livello comunitario? Una precisazione: il convegno si concentrerà solo sul tema dell’aiuto all’inclusione sociale dei titolari di protezione, quindi su quella che possiamo chiamare seconda accoglienza e non sui richiedenti asilo. Detto ciò, la proposta è quella, già fatta in via informale ma molto precisa al governo nelle ultime settimane, di recepire la direttiva qualifiche rifusa negli articoli del capo settimo, in cui si parla appunto degli strumenti di inclusione sociale, e di recepirla attraverso un articolato che preveda delle misure concrete. In particolar modo la misura più importante che è stata suggerita è quella di prevedere un diritto all’accoglienza del titolare di protezione nel sistema Sprar – che comunque è, alla fine, il sistema più funzionante e diffuso – valido per il periodo immediatamente successivo al riconoscimento della protezione. Nella nostra proposta si prevede un anno di

Cie: tra declino e verbi al condizionale

La capienza effettiva dei sei Cie rimasti aperti è oggi di 749 persone. E ancora meno numerosi sono i trattenuti attualmente presenti: circa 560. Ma per il governo le strutture dei Cie «potrebbero ritenersi ancora necessarie»…

Riconoscimento dei titoli di studio. Il caso dei rifugiati

Essere rifugiati comporta l’impossibilità di avvalersi del supporto delle istituzioni del proprio Paese d’origine. Essere riconosciuti titolari di titoli di studio in un Paese terzo comporta la produzione di una serie di documenti che solo le autorità locali competenti possono rilasciare. Come possono superare questa impasse i rifugiati?

“No The Mission”, protesta a Torino

Il Comitato No The Mission manifesta davanti alla sede della Rai di Torino per dire il suo “no” a “The Mission”, la “docu-fiction” che Rai 1 ha realizzato con l’Unhcr, Intersos e un gruppo di “Vip” nei campi profughi e andrà in onda a dicembre: «L’ennesima spettacolarizzazione del dolore».

Cie: “Se ce l’abbiamo fatta a superare i manicomi…”

«Siamo di fronte a un sistema incivile ed inutile che, operativo al 30-50%, sta implodendo nelle sue tensioni». Il punto della situazione alla recente presentazione torinese dell’indagine “Arcipelago Cie” dell’Ong Medici per i diritti umani.

Voglia di casa. E di relazioni

Con un gruppo di 23 rifugiati, la ricerca “Abitare e relazioni sul territorio” ha esplorato le percezioni e le situazioni di vita in diverse realtà abitative e territoriali del Piemonte. E ancora una volta, fare ricerca su rifugiati e migranti è servito a fare ricerca (anche) su di noi, anzi per noi italiani…

I rifugiati siriani raccontati in un fumetto

Slate Magazine, un giornale on line nato nel 1996, ha pubblicato in ottobre “The Displaced”  una Nonfiction del fumettista Andy Warner. Il breve racconto a fumetti si concentra sulla grave crisi umanitaria che ha colpito la Siria e la sua popolazione. Attraverso l’arte figurativa, un mezzo di comunicazione e informazione sempre più utilizzato, si cerca di rendere noto al pubblico la situazione di povertà e di pericolo in cui versano i siriani travolti dalla guerra. All’inizio dei conflitti, le persone in fuga erano circa 2 milioni, saliti ora a più di 3. Si prospetta che verranno raggiunti i 5 milioni prima nel 2014. La maggioranza dei rifugiati si trova nei campi libanesi e giordani, dove si sentono abbandonati, nonostante le numerose promesse di aiuto arrivate dalle istituzioni. Più della metà della popolazione colpita ha meno di 18 anni. La Siria, infatti, si trovava in una condizione di pieno boom demografico prima della guerra. Anche i tentativi delle Nazioni Unite di raccogliere fondi non sono andati come ci si aspettava mentre a crisi umanitaria non ha precedenti, se non, forse, nel genocidio in Ruanda. Andy Warner invita i lettori a non considerare i numeri come segni di una massa di uomini senza volto. Oltre le cifre vi sono storie di povertà, paure, amori e sogni infranti. La matita del fumettista ha saputo catturare in maniera stupefacente e immediata una realtà di cui tutti dovremmo essere consapevoli. The Displaced: il fumetto integrale http://andywarnercomics.com: il sito dell’autore    

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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