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Archivio Month: Novembre 2016

Francia: dalla Jungle di Calais ai CAO, promesse perse per strada?

Sgombero della “Jungle” di Calais, un mese dopo: nonostante le promesse del ministero dell’Interno francese, alcuni dei 6.000 migranti che hanno accettato di essere trasferiti nei centri di accoglienza sparsi nel Paese per presentare domanda d’asilo rinunciando all’Inghilterra  sono stati inseriti nella procedura Dublino: rischiano di essere re-inviati soprattutto in Italia. Sarebbero già nel database di Eurodac, infatti, il 60-80% dei trasferiti di Calais. Il Dublino III è un regolamento “da riformare”, ma intanto funziona a pieno ritmo, come certificano gli ultimi dati italiani.

Fuga dalla Siria: il viaggio dei siriani vissuto in prima persona

* di Marco Calabrese La BBC, basandosi su storie vere, ha provato a ricreare l’odissea quotidiana di milioni di siriani. Il risultato è una simulazione che si basa su un meccanismo semplice: ogni volta si è obbligati a scegliere tra due azioni o percorsi diversi, i quali condurranno a determinate circostanze. L’obiettivo, come per molti siriani in fuga nella realtà, è arrivare sani e salvi in Europa.

Appello per ricercatore incriminato per aiuto a migranti

La comunità universitaria della regione PACA (Provenza Alpi Costa Azzurra, la regione di Nizza) ha indirizzato una lettera al Presidente della Repubblica, al Primo ministro e al Ministro dell’interno francesi per sostenere un ricercatore universitario incriminato e sotto processo per aver aiutato dei migranti nella valle della Roya (zona di confine fra Francia e Italia, a ridosso di Ventimiglia).  Qui di seguito la lettera

Dare un nome ai morti del Mediterraneo

L’Italia è il primo paese a cercare di dare una identità a chi muore durante il percorso di migrazione. Da qualche anno ha adottato un protocollo per identificare i morti del Mediterraneo e chiede al resto d’Europa di contribuire a creare un database dove poter incrociare le informazioni.

Radio Asante: la web radio dei MSNA

Vie di Fuga ha intervistato Silvia Calcavecchio, responsabile del progetto Web Radio Asante, realizzato all’interno del Cpa palermitano per MSNA gestito dall’Associazione Asante onlus.  

Le mappe online delle migrazioni forzate: l’interazione di dati e narrazione

“The Refugee Project”, una mappa delle migrazioni globali e “ESODI”: tre strumenti interattivi per meglio comprendere le migrazioni e in particolare le migrazioni forzate attraverso dati e narrazione. The Refugee Project, una mappa temporale e narrativa delle migrazioni forzate dal 1975 Con l’enorme mole di dati a nostra disposizione provenienti da fonti diverse, non sempre è facile orientarsi ed avere un quadro delle migrazioni forzate. “The Refugee Project” è una mappa “temporale” e “narrativa” che ha l’obiettivo di ricostruire il fenomeno dal 1975 attraverso la rappresentazione visuale animata dei dati ufficiali di UNHCR e UN Population Data e, grazie all’ausilio di contenuti storico-politici, di illustrare brevemente le cause dei vari flussi. L’intreccio di dati e storia permette quindi di costruire una “narrativa dell migrazioni forzate”: trattando esplicitamente i rifugiati infatti, non vengono considerate le persone entrate in altri Paesi in modo irregolare, i migranti classificati formalmente come “economici” e gli sfollati interni. The Refugee Project rimane perciò una mappatura parziale, da integrare con altre fonti e altre “narrative” a loro volta parziali nella loro specificità. Il progetto è stato realizzato da Hyperakt, un’agenzia di design ad impatto sociale di New York, insieme ad Ekene Ijeoma, designer e artista. Le migrazioni mondiali dal 2010 al 2015 in una sola mappa Una seconda narrativa, più onnicomprensiva a livello mondiale e utile per poter effettuare un confronto, è quella costruita dalla mappa interattiva di Metrocosm, realizzata dall’imprenditore newyorkese Max Galka e anch’essa basata su dati della UN Population Division. La mappa mostra i flussi migratori globali tra il

Rapporto sulla protezione 2016/2: “Più SPRAR nel Paese”: desideri, proposte e (almeno) un passo in avanti

Un emendamento che chiede la possibilità di non calcolare, nei Comuni, le spese per il personale impegnato nei progetti SPRAR ai fini dei tetti di spesa e di nuove assunzioni. E la “clausola di salvaguardia” inserita in una direttiva ministeriale a ottobre. Se n’è parlato a Roma questa mattina alla presentazione del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia 2016. Mons. Perego della Fondazione Migrantes ha sottolineato invece come sia sempre più evidente la crescita del numero delle accoglienze in strutture precarie e straordinarie (oltre il 300% in tre anni), mentre il numero dei richiedenti asilo e e dei rifugiati nei progetti SPRAR è aumentato solo del 20%. In allegato, l’edizione integrale del nuovo Rapporto.

Rapporto protezione 2016: “Investi in integrazione e accoglienza, avrai legalità”

«Quanto più l’integrazione si realizza a partire dal coinvolgimento di tutti, tanto più questa produce un effetto positivo nel ridurre diffuse derive xenofobe…». Presentata a Roma l’edizione 2016 del Rapporto sulla protezione internazionale in Italia di Fondazione Migrantes con la redazione di Vie di fuga, Caritas Italiana, Cittalia, ANCI e Servizio centrale dello SPRAR in collaborazione con l’UNHCR. Le cifre e il punto della situazione su asilo e accoglienza, con i primi dati SPRAR per il 2016. E, quest’anno, un focus su salute mentale e immigrazione nel nostro Paese.

Eventi

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

La vignetta

by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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