Ben prima che la Turchia annunciasse l’apertura delle sue frontiere, sulle isole di Chio e Lesbo la popolazione locale già organizzava periodiche proteste in piazza. Molti isolani, nonostante tutto, non sono ostili verso gli stranieri. Ma soffrono il cambiamento di identità subito dalle loro terre. Anche solo considerando i dati ufficiali, a Lesbo un abitante su cinque è un cittadino extra-europeo. Mentre non si intravede il minimo sbocco allo squallore dei campi d’accoglienza. A febbraio la tensione è esplosa in serrate, scontri e assalti dopo la notizia del progetto di Atene di costruire due nuovi campi a Lesbo e a Chio. Il consiglio agli operatori internazionali: “Meglio se non dite cosa fate…”.