Erano 63 i migranti ospitati nella casa cantoniera sgomberata martedì: per la maggior parte famiglie in viaggio, con 16 minori. Dal vescovo di Torino, il ringraziamento ai volontari e alle comunità che li hanno accolti e un appello. Attorno al rifugio Fraternità Massi di Oulx (com’era anche attorno alla casa cantoniera occupata, prima che fosse sgomberata) operano decine di volontari a titolo personale, magari scout o attivisti No TAV, o impegnati a nome di ONG, collettivi, associazioni e realtà ecclesiali. «Le istituzioni hanno lasciato ad attivisti e volontari l’onere di assistere le migliaia di persone che transitano», si legge nell’ultimo rapporto sulla situazione in alta Valle di Susa. Ma anche l’attuale “progetto” del rifugio scade ad aprile.