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“In questo viaggio, a nessuno importa se vivi o muori”

Durante l’estate è uscito un nuovo rapporto congiunto di OIM, UNHCR e MMC dal titolo “In questo viaggio, a nessuno importa se vivi o muori”. Il rapporto racconta ed evidenzia gli orrori estremi affrontati da rifugiati e migranti sulle rotte terrestri verso le coste africane del Mediterrane.

Il rapporto getta luce sui pericoli molto meno documentati e pubblicizzati che affrontano migranti e rifugiati sulle rotte terrestri africane. Il mar Mediterraneo è infatti solo una delle tratte affrontate dai migranti ma, essendo l’unica ad avere una copertura mediatica, ha portato l’attenzione a concentrarsi sui km che separano l’Africa dall’Europa. Nel rapporto si afferma invece che le persone che attraversano il deserto del Sahara sono più di quelle che attraversano il Mar Mediterraneo, e si presume che le vittime siano il doppio di quelle che avvengono in mare. 

Il rapporto, che copre un periodo di raccolta dati di tre anni, segnala anche un aumento del numero di persone che tentano queste pericolose traversate terrestri e dei rischi di protezione che corrono. Migranti e rifugiati continuano ad affrontare forme estreme di violenza, violazioni dei diritti umani e sfruttamento non solo in mare, ma anche sulle rotte terrestri attraverso il continente africano, verso le coste del Mediterraneo.

Tra i rischi e gli abusi denunciati da rifugiati e migranti ci sono tortura, violenza fisica, detenzione arbitraria, morte, rapimento a scopo di riscatto, violenza sessuale e sfruttamento, riduzione in schiavitù, traffico di esseri umani, lavoro forzato, espianto di organi, rapina, detenzione arbitraria, espulsioni collettive e respingimenti. Tra i primi cinque luoghi in cui il rischio di violenza sessuale e di rapimenti a scopo di riscatto è più spesso segnalato c’è la Libia, seguita dal deserto del Sahara, dal Mali, dal Niger e dal Sudan.

L’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni (OIM), l’UNHCR, l’Agenzia ONU per i Rifugiati e il Mixed Migration Centre (MMC), denunciano tramite il rapporto “In questo viaggio, a nessuno importa se vivi o muori” che lungo la rotta del Mediterraneo centrale si registrano enormi lacune in termini di protezione e assistenza. Il sostegno specifico e l’accesso alla giustizia per i sopravvissuti a varie forme di abuso sono raramente disponibili lungo le rotte ma anche nel luogo di primo arrivo.

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