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Il Premio Nansen per i Rifugiati dell’UNHCR va a cinque donne

Il Premio Nansen per i Rifugiati dell’UNCHR, va a cinque donne: una vincitrice a livello globale che è Suor Rosita Milesi e quattro vincitrici a livello regionale che sono Maimouna Ba, Jin Davod, Nada Fadol e Deepti Gurung.

Il premio, Istituito nel 1954, dà riconoscimento a una straordinaria e comprovata azione umanitaria in favore di rifugiati, sfollati o apolidi. Attualmente il premio consiste in una medaglia commemorativa e in un premio in denaro del valore di 100.000 dollari. Il premio monetario viene utilizzato dal vincitore, in stretta concertazione con l’UNHCR, per finanziare un progetto che valorizzi il lavoro che già compie in favore delle persone costrette a fuggire.

Il premio Nansen nel 2024 ha riconosciuto l’eccezionale lavoro di cinque donne, dal Brasile con Suor Rosita Milesi, al Burkina Faso e Sudan con le attiviste Maimouna Ba e Nada Fadol, alla Siria con il lavoro di Jin Davod fino al Nepal con Deepti Gurung. Le attività di queste donne non riguardano solo i paesi di provenienza ma, proprio per la loro natura di rifugiate o attiviste per i diritti dei rifugiati, riguardano diverse zone del mondo.

Suor Rosita Milesi, una suora scalabriniana brasiliana, avvocato e assistente sociale ha difeso i diritti e la dignità delle persone in fuga per quasi 40 anni. “Suor Rosita ha assistito personalmente migliaia di persone in fuga, aiutandole ad ottenere documentazione legale, alloggio, cibo, cure mediche, formazione linguistica e accesso al mercato del lavoro in Brasile. Come avvocato, ha avuto un ruolo fondamentale nel plasmare le politiche pubbliche. Il suo lavoro sulla legge brasiliana del 1997 sui rifugiati, ad esempio, ha contribuito a rafforzare i diritti dei rifugiati in linea con la Dichiarazione di Cartagena del 1984 sui rifugiati, garantendo che faccia di più per proteggere, includere e potenziare le persone costrette a fu ggire, allineandosi agli standard internazionali.”

Neusa de Fatima Mariano – superiora generale delle Scalabriniane – ha affermato: “non è solo un riconoscimento personale per suor Rosita Milesi, ma è anche un grande onore per tutta la nostra Congregazione e per la Chiesa. È un segno che la nostra missione a favore dei più vulnerabili è riconosciuta e apprezzata a livello internazionale. […] La sua vita è una testimonianza viva del Vangelo lavora con coraggio e determinazione nella costruzione di un mondo più giusto e solidale”.

Le altre vincitrici:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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