Benvenuti in Italia – di Aluk Amiri, Dagmawi Yimer, Hamed Dera, Hevi Dilara, Zakaria Mohamed Ali – Documentario – Italia 2012
Cinque cortometraggi, scritti e girati da cinque autori stranieri sulla vita dei rifugiati somali, afgani, curdi e burkinabè nel nostro Paese. Uno sguardo attento e allo stesso tempo lieve sull’Italia che cambia.
I cinque cortometraggi, tutti realizzati da rifugiati politici, sono racconti brevi e semplici che filmano la vita quotidiana e sono densi di riflessioni sull’Italia di oggi: ironia, sofferenza, razzismo e dignità umana sono i temi alla base delle diverse storie.
Aluk Amiri, rifugiato afghano arrivato in Italia adolescente, racconta i tormenti del giovane Nasir, suo alter ego, nel giorno del suo diciottesimo compleanno in una casa famiglia di Venezia. Zakaria Mohamed Ali, costretto a lasciare Mogadiscio dopo l’assassinio del suo maestro di giornalismo e di altri colleghi, dà voce ai sogni di gloria di Dadir, campione di calcio affermato nel suo paese e oggi costretto a viaggiare (senza biglietto) da Milano a Roma per giocare con la ‘nazionale somala di Roma’. Hevi Dilara, rifugiata curda, racconta lo spaesamento di una giovane famiglia appena sbarcata in un centro di prima accoglienza di Ercolano. Il burkinabé Hamed Dera riprende l’attività e gli ospiti della pensione “chez Margherita”, punto di riferimento della comunità burkinabé a Napoli, prima della sua imminente chiusura. Il filmmaker e rifugiato etiope Dagmawi Yimer (già noto per i suoi precedenti lavori come “Un uomo sulla terra”) segue il mediatore culturale e attore senegalese Mohamed Ba mentre ricorda e racconta quando, in una bella giornata di sole, uno sconosciuto decide di accoltellarlo davanti alla fermata dell’autobus.
A formare alcuni rifugiati sul cinema documentario è stato l’Archivio delle memorie migranti, grazie al sostegno di Open Society Foundations e Lettera27. Infatti “Benvenuti in Italia” è un film documentario girato a dieci mani, prodotto dall’Archivio delle memorie migranti con il sostegno dell’Open Society Foundations e della Fondazione lettera27, in collaborazione con Asinitas e Circolo Gianni Bosio. Tutti gli autori del film, sono stati selezionati indipendentemente dalla loro esperienza nel campo degli audiovisivi. Molti di loro non avevano mai preso una telecamera in mano.
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