Giugno è il mese dei rifugiati e proprio in occasione della Giornata mondiale del 20 giugno Torino si aprirà a numerosi eventi e ospiterà nuovamente la Settimana Internazionale dei Diritti, Ambiente e Culture 2023.
Mosaico – Azioni per i rifugiati in collaborazione con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) e l’European Council on Refugees and Exiles (ECRE), propone ormai da qualche anno uno spazio di riflessione e approfondimento dal titolo “Settimana Internazionale dei Diritti, dell’Ambiente e delle Culture”.
Anche per il 2023 si ripropone questo spazio (dal 15 al 20 giugno) e all’inaugurazione della settimana, l’associazione Mosaico – Azioni per i Rifugiati ha organizzato, presso il Polo del ‘900, la Conferenza generale dell’ECRE (Consiglio Europeo per i rifugiati e gli esiliati) che coinvolgerà 130 rappresentanti di ONG europee provenienti da oltre 40 Paesi. La Conferenza Generale dell’Ecre a Torino affronterà il tema del displacement in chiave europea; nello specifico si discuterà delle risposte alla crisi Ucraina, di come si possono evitare le crisi dei sistemi di asilo nei singoli Stati, di come può prepararsi l’Europa attraverso buone pratiche e riforme.
Il programma generale degli incontri della settimana è disponibile on line e prevede fra le molte iniziative il contributo di esperte ed esperti che si confronteranno su tematiche di grande attualità: l’inclusione sociale, la criminalizzazione della società civile coinvolta nel supporto dei rifugiati; tutto nell’ottica di cercare delle soluzioni efficaci, di tipo sia legale, politico che pratico.
La “Settimana Internazionale dei Diritti, dell’Ambiente e delle Culture 2023” ospiterà inoltre una mostra di René Bokoul, artista congolese rifugiato intitolata “Torino: la mia finestra per l’Europa”. La mostra sarà visitabile presso il Tempio Valdese di Corso Vittorio Emanuele II a partire dal 16 giugno. Bokoul che ha lasciato il Congo a causa della guerra scoppiata negli anni ’90 è arrivato in Italia nel 2006 e ha vissuto proprio a Torino. Dal nostro Paese ha ottenuto lo status di rifugiato ma poichè la sua vita a Torino era estremamente precaria nel 2009 si è trasferito in Francia, dove attualmente vive e dove ha potuto continuare il suo straordinario percorso artistico cominciato in Congo presso la prestigiosa scuola d’arte di Poto-Poto. La mostra è una buona occasione per apprezzare il suo lavoro e conoscere da vicino il mondo dei rifugiati.
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