La Germania che ha sospeso l’applicazione del regolamento “di Dublino” per i siriani ha ricevuto da sola, a luglio, quasi un terzo di tutte le domande d’asilo presentate nel territorio dell’Ue “allargata”.
La notizia del giorno viene dalla Germania dove, in giorni di cronache inquietanti, l’Ufficio federale per la migrazione e i rifugiati (il BAMF) ha confermato la decisione di sospendere i respingimenti in applicazione del regolamento “di Dublino” per tutti i richiedenti asilo siriani, assumendosi così l’impegno di esaminare le loro domande di protezione (come del resto già prevede nello stesso regolamento la “clausola di sovranità”, secondo la quale uno Stato può decidere di esaminare richieste d’asilo di cui, a rigore, non sarebbe tenuto a farsi carico).
Ma in quale contesto più vasto è maturata questa assunzione di responsabilità? Nei giorni scorsi il ministero federale dell’Interno tedesco aveva comunicato che nel mese di luglio la sola Germania ha ricevuto 37.531 richieste d’asilo. Il dato è quasi un terzo di tutti i richiedenti asilo nel mese nel territorio dell’“Ue+” (i 28 Paesi dell’Unione più Norvegia e Svizzera): 123.294, secondo gli ultimi dati EASO. Dallo scorso gennaio le persone che hanno chiesto asilo nella Repubblica federale sono 218.221, più del doppio rispetto allo stesso periodo del 2014. Secondo il governo di Berlino, la Germania potrebbe registrare entro la fine dell’anno in tutto 800 mila richiedenti.
Disastri umanitari in Medio Oriente, è escalation
Dal canto suo l’EASO sottolinea che a luglio, con le oltre 123 mila domande registrate, i richiedenti asilo nell’“UE+” hanno superato per la prima volta la soglia delle 100 mila unità mensili, con un aumento del 28% rispetto a giugno. Fra gennaio e luglio il totale di richiedenti asilo nell’ UE “allargata” è pari a circa 569 mila persone (quasi l’80% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). Su base semestrale, da gennaio a giugno il totale è di circa 446 mila richiedenti.
L’analisi disaggregata dei dati mensili EASO continua a denunciare drammaticamente l’escalation dei disastri umanitari mediorientali. La nazionalità di provenienza più numerosa nel mese di luglio è nuovamente quella siriana, ma questa volta con un totale di ben 31.600 richiedenti asilo, mai raggiunto sino ad oggi (+ 59% rispetto a giugno). Per la prima volta l’Afghanistan (18.900 richiedenti, + 44% rispetto a giugno) ha superato il complesso dei Balcani occidentali. In quarta posizione, invece, i richiedenti fuggiti dall’Irak (8.100, + 29% rispetto a giugno).
Sempre nel mese di luglio e sempre nell’“UE +” sono 6.770 i richiedenti protezione che si sono dichiarati minorenni non accompagnati (+ 19% rispetto a giugno), il 5% del totale dei richiedenti asilo nel mese.
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