A luglio 2012 partì da Rosignano (LI) il progetto della rete “Boats 4 People”, una flottiglia di solidarietà che solcando simbolicamente il Mare Nostrum, dall’Italia alla Tunisia tentava di portare all’attenzione pubblica l’ecatombe di migranti che da anni avviene nel Mar Mediterraneo. Dopo questa avventura il progetto continua e si allarga a nuove esperienze.
La goletta (chiamata Oloferne) ha attraversato il Mediterraneo “al contrario”, ribaltando per un attimo la narrazione a cui siamo abituati. Tutto è nato da un’idea espressa al Meeting Antirazzista di Cecina (2011) che è diventata iniziativa concreta nell’arco di un anno. La rete Boats 4People è formata da una coalizione internazionale di organizzazioni dell’area mediterranea, dell’Africa e dell’Europa, avente l’obiettivo di sensibilizzare l’Unione Europea per porre fine ai controlli violenti nelle frontiere marittime e per fare rispettare il diritto del mare che impone l’obbligo di soccorso alle persone in pericolo. Nel sito di Boats 4People si legge che fra le prime volontà perseguite vi è quella di “controllare i controllori dell’immigrazione per fermare le morti in mare”.
La meta finale del viaggio inaugurale della goletta Oloferne è stata la città di Monastir (Tunisia) dove l’equipaggio, composto da due video-makers, due giornalisti italiani, il tunisino Karouk Ben Lhiba (in rappresentanza delle famiglie dei migranti dispersi) e tre attivisti internazionali guidati dal capitano Marco Tibiletti, ha partecipato agli incontri preparatori al Forum Sociale Mondiale che si svolgerà a Tunisi dal 26 al 30 marzo 2013.
La rete, insieme al Forensic Oceanography research project del Goldsmiths College di Londra, è oggi parte attiva del progetto Watch the Med, una piattaforma di monitoraggio del mar Mediterraneo avente lo scopo di mappare le situazioni di pericolo in cui si trovano i migranti attraversando il mare e le situazioni in cui non vengono rispettati gli obblighi legali verso di essi. Fra le azioni delle rete vi è infatti quella di costruire un sistema di allerta, con il coinvolgimento di alcuni avvocati nei porti di Palermo, Marsiglia e Tunisi al fine di sensibilizzare e informare i marinai sulle regole che stabiliscono il dovere di prestare soccorso alle persone che si trovano in pericolo in mare. La rete supporta anche i ricorsi per denunciare le responsabilta’ delle istituzioni degli Stati, della Nato e del Programma Frontex sulle violazioni dei diritti dei migranti.
Fra le ultime attività realizzate dalla rete Boats 4People vi è la collaborazione con il Forum Tunisien pour les Droits Economiques et Sociaux che nel corso del 2011 e del 2012 ha svolto un lavoro di documentazione sulle carrette del mare transitate per il Canale di Sicilia. Dal materiale raccolto sono stati realizzati due rapporti che presentano i dati disponibili sulle morti in mare e le raccomandazioni rivolte alle autorità tunisine ed europee affinché “cessent les morts et disparitions dans cette région de la Méditerranée”.
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