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Costretti a fuggire… ancora respinti: nel nuovo Report 2020, “dati e fatti che ci mettono di fronte alle nostre contraddizioni”

Oggi la presentazione dell’edizione 2020 del report sul diritto d’asilo della Fondazione Migrantes, dal sottotitolo “Costretti a fuggire… ancora respinti”. On line su Vie di fuga il report integrale e i video della presentazione.

Un gruppo di migranti provenienti dall’Egitto attraversa i monti lungo la strada che porta in Croazia: zona di Bihac, Bosnia, dicembre 2019 (foto Michele Lapini e Valerio Muscella/Report Asilo 2020).

 

«Questo rapporto ci mette di fronte le contraddizioni fra i valori che professiamo e le nostre prassi. Certo, le modifiche dei decreti sicurezza rappresentano una prima risposta. Ma servono maggiori strumenti per garantire viaggi sicuri, un vero incontro con le persone, inclusione. Il post-Covid-19 passerà anche dal modo in cui sapremo condividere». 

Lo ha detto questa mattina mons. Stefano Russo, segretario generale della CEI, alla presentazione on line del nuovo Report 2020 sul diritto d’asilo della Fondazione Migrantes. Durante l'”incontro”, le curatrici hanno presentato il volume (Il diritto d’asilo. Report 2020. Costretti a fuggire… ancora respinti, Tau Editrice) e i suoi dati e fatti chiave: nel mondo aumentano le persone in fuga (oggi un abitante del mondo su 100, dieci anni fa erano “solo” una su 159), ma diminuiscono quelle che riescono ad arrivare e a trovare protezione in Europa in Italia, mentre la pandemia di COVID-19 ha aperto la strada a nuovi “pretesti” per serrare ancora di più porti e frontiere.

Ma «i rifugiati non si trovano solo nei centri di accoglienza o nelle cronache, fanno sempre più parte del nostro tessuto sociale e politico», ha ricordato Chiara Marchetti, una delle due curatrici del rapporto, presentando Syed Hasnain, rifugiato afghano e presidente dell’UNIRE (Unione nazionale italiana rifugiati ed esuli, la prima associazione di questo tipo in Italia).

A sua volta, Hasnain ha detto: «I dati di oggi ci fanno capire che in Europa le “emergenze migranti” non esistono, i numeri non sono così alti e preoccupanti.  Il problema non siamo noi rifugiati, richiedenti asilo e migranti…».

«I rifugiati non sono solo beneficiari di servizi e persone bisognose – ha poi ribadito. – Possono dare un contributo attivo alla società, sono persone con competenze oltre che numeri. Come associazione, la Commissione UE ci ha chiamati per offrire consulenza sulle migrazioni. In Italia questo non è ancora avvenuto. Noi ci siamo, su procedure di asilo e accoglienza siamo degli “esperti”. Chi meglio di noi potrebbe dare una mano?».

Anche Mariacristina Molfetta, la seconda curatrice del rapporto, ha sottolineato l’importanza di uno spazio di protagonismo, nelle istituzioni come nella Chiesa, per le persone in accoglienza.

«Per anni ho lavorato nei campi profughi – ha ricordato Molfetta – e devo dire che nella stragrande maggioranza dei Paesi vicini alle situazioni di conflitto, dentro i campi esiste una forma di rappresentanza della comunità rifugiata, che può almeno esprimere il proprio parere. Tornata in Italia, negli anni 2000, ho trovato inquietante trovare qui meccanismi che praticamente non danno la possibilità alle persone che si trovano nei sistemi di accoglienza di esprimersi su politiche e servizi e, come chiede Syed Hasnain, di contribuire a migliorarli, visto che ne sono i diretti destinatari». 

Mons. Guerino Di Tora, presidente della Fondazione Migrantes, ha alzato lo sguardo sulla situazione di questi mesi di pandemia: «Il COVID-19 ci fa vedere tanta sofferenza, e questo, nei nostri Paesi del “benessere”, ci deve portare a considerare  quanta sia rovinosa la situazione in molti altri. Noi stessi vivevamo in un’illusione di sicurezza e di invulnerabilità, ma anche noi ci siamo trovati esposti, senza strumenti».

«Ora serve una mentalità nuova – ha rilanciato Di Tora -, capace di rimettere in gioco la solidarietà. Una solidarietà che non è quella tra i Paesi più fortunati per tener fuori e respingere le persone (basti pensare alla recente proposta di Patto europeo su migrazione e asilo), ma quella vera: non vogliamo più vedere un’Europa e un’Italia come “fortezze” che si difendono da chi è nato in terre diverse. Ma per questo serviranno persone capaci di testimoniare i valori fondamentali, come la fratellanza ricordata nella Fratelli tutti di papa Francesco.  Solo così si potrà ricostruire».

Il rapporto integrale Il diritto d’asilo. Report 2020. Costretti a fuggire… ancora respinti e una sua sintesi possono essere scaricati gratuitamente dal banner a destra in questa homepage.

Sempre sul sito di Vie di fuga, i video della presentazione di questa mattina e dell’approfondimento in diretta on line di oggi pomeriggio alle ore 16.00 possono essere seguiti dai link di questa pagina Web.

Il volume può essere scaricato anche sul sito Internet della Fondazione Migrantes e, a breve, su quello dell’editrice Tau, al link Collane, “Diritto d’asilo”.

 

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IL DIRITTO D’ASILO - REPORT 2020

“Alcune volte è una fuga, altre una scelta, sempre contiene una speranza e una promessa. La strada di chi lascia la sua terra”. Una graphic novel che racconta alle nuove generazioni le storie, le persone e le ragioni delle migrazioni.

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by Mauro Biani – Repubblica
maurobiani.it

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