“Non basta accoglierli”: lo dice la legge. La Direttiva europea recepita recentemente dall’Italia parla chiaro: gli Stati dell’UE devono “introdurre uno strumento di programmazione delle attività e delle misure a favore dell’integrazione dei beneficiari di protezione internazionale” garantendo a questi soggetti “l’accesso ai programmi d’integrazione che considerano adeguati”. Inoltre la Direttiva europea prevede anche un’attenzione molto specifica per la riabilitazione psico-fisica delle vittime di tortura, prescrivendo anche interventi per il trattamento dei disturbi psicologici, equiparando, come previsto dalla Convenzione di Ginevra, le persone titolari di protezione internazionale ai cittadini del Paese ospitante.
A partire da questi principi generali si apre un grande spazio di azione e progettazione che non può prescindere dalle tante esperienze che in questi anni si sono sviluppate in Italia. Proprio per questi motivi, a Parma, il 30 novembre 2013 si è tenuto il convegno nazionale “Italia Terra d’asilo” promosso dalla rete “Europasilo”, dall’Asgi (Associazione per gli Studi giuridici sull’Immigrazione), Simm (Società Italiana di Medicina delle Migrazioni) sotto il patrocinio dell’Unhcr, del Ministero per l’Integrazione, della Regione Emilia Romagna e della Provincia di Parma.
Casa, lavoro e integrazione
Non si è trattato solo di una giornata di confronto tra le persone che, nei diversi campi, dal sanitario al giuridico, dal sociale all’istituzionale, si occupano in modo serio e competente di rifugiati politici, ma è stata anche l’occasione per rilanciare alcune proposte progettuali molto concrete e circostanziate che sono state raccolte e redatte in due documenti specifici dal Comitato scientifico del convegno.
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Viene ribadita la necessità di percorsi di “accoglienza integrata”, con azioni di supporto ai beneficiari per il conseguimento dell’autonomia lavorativa ed abitativa e per evitare la caduta in percorsi di marginalità sociale.
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L’accesso ai percorsi di accoglienza deve essere un diritto del soggetto e non subordinato alla presenza o meno di “posti”: un obiettivo da raggiungere attraverso una seria e puntuale programmazione che abbia perlomeno un respiro triennale
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Casa e lavoro sono i due pilastri su cui costruire percorsi di integrazione e pertanto pare necessario garantire a questi soggetti pari opportunità nell’accedere ad alloggi pubblici, inserimento lavorativo di soggetti disabili, inserimento nelle liste dei soggetti “svantaggiati” per un periodo di due anni, progetti specifici per la ricerca di lavoro, riconoscimento dei titoli di studio.
Per una reale tutela socio-sanitaria
Per quanto riguarda invece il sostegno socio-sanitario il documento proposto dal Comitato, in sintesi, propone in primo luogo la realizzazione di una programmazione specifica nazionale di interventi a sostegno delle vittime di tortura da realizzarsi presso le strutture socio-sanitarie pubbliche, la cui stesura avvenga in un tavolo, attraverso che coinvolga i ministeri interessati, l’Unhcr, le regioni, i comuni e gli enti di tutela del diritto d’asilo e dei rifugiati.
Il Comitato scientifico del convegno di Parma segnala anche alcuni punti ritenuti particolarmente importanti:
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La definizione delle procedure per riconoscere ogni tipo di vulnerabilità da parte di rifugiati e richiedenti asilo in qualsiasi tipo di strutture di accoglienza
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La costituzione presso ogni Asl di equipes multidisciplinari con la finalità della programmazione e del monitoraggio degli interventi di tutela della salute da realizzarsi a favore di detti beneficiari presenti nei rispettivi territori
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L’avviamento, da subito, di programmi che sperimentino queste modalità di intervento nelle Regioni che si dimostrino interessate a partire dall’Emilia Romagna, sede del convegno “Italia, terra d’asilo”.
Il Comitato Scientifico di “Italia Terra d’asilo”:
Mario Affronti, Presidente SIMM
Luigi Andreini, Componente Europasilo
Gabriele Annoni, Dirigente Politiche sociali Provincia di Parma
Emanuele Caroppo, Professore Università Cattolica S.Cuore Roma
Faissal Choroma, Responsabile Spazio Salute Immigrati Ausl Parma
Andrea De Bonis, Delegato Protection Associate UNHCR
Daniela Di Capua, Direttrice Servizio centrale SPRAR
Augusta Nicoli, Responsabile Area Partecipazione Equità e Innovazione sociale ASS Regione Emilia-Romagna
Cosimo Palazzo, Delegato Assessorato politiche sociali e servizi per la salute Comune di Milano
Nadan Petrovic, Delegato Ministro per l’Integrazione
Camilla Orlandi, Responsabile Ufficio Immigrazione ANCI
Emilio Rossi, Presidente Ciac Onlus Parma
Giancarlo Santone, Coordinatore socio-sanitario Sa.Mi.Fo. Asl Roma
Gianfranco Schiavone, Componente Direttivo ASGI
Kindi Taila, Delegata Ministro per l’Integrazione
Paolo Volta, Direttore Attività socio-sanitarie Ausl Parma
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