Il bilancio del 16 febbraio parla forte e chiaro di una situazione drammatica: 2.164 persone sono state soccorse nell’arco di ventiquattr’ore. Si tratta di migranti in fuga da un Paese al collasso, la Libia, dove anche tutte le ambasciate sono state evacuate.
275 migranti sono riusciti ad arrivare e ad approdare a Lampedusa mentre altre 12 imbarcazioni sono state soccorse dalla Guardia Costiera italiana a sud dell’isola. Tutti i migranti sono stati trasferiti in diversi porti siciliani.
Il sito di Internazionale riporta la notizia che “nel pomeriggio del 15 febbraio quattro trafficanti di esseri umani hanno minacciato con armi da guerra una motovedetta della guardia costiera italiana impegnata nelle operazioni di soccorso in acque libiche, a 50 miglia nautiche (80 chilometri) da Tripoli.” Anche dai racconti dei superstiti della tragedia del 9 gebbraio scorso è emersa la totale spregiudicatezza dei trafficanti che avrebbero costretto i migranti a salpare e a compiere la traversata nonostante le pessime condizioni del mare.
E intanto, mentre dilagano le polemiche sull’operazione Triton, che non ha fra i suoi scopi il salvataggio di vite umane, il Mediterraneo o meglio l’Europa continua a divorare e non a restituire.
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