Approvato definitivamente dal Senato il decreto ONG. Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, aveva rilasciato un duro e amaro commento sul testo in un’intervista ancora nei giorni scorsi, nella quale il presule si augurava il ritiro del provvedimento. Per il presidente della Migrantes il decreto contiene elementi che giustificheranno una disobbedienza civile.
Oggi il Senato, a pochi giorni dal voto alla Camera, ha approvato definitivamente il decreto ONG dal titolo “Disposizioni urgenti per la gestione dei flussi migratori”.
Mons. Gian Carlo Perego, presidente della Fondazione Migrantes, aveva rilasciato un duro e amaro commento sul testo in un’intervista al quindicinale Il Regno ancora nei giorni scorsi, nella quale il presule si augurava il ritiro del provvedimento.
Per il presidente della Migrantes il decreto «non risponde a ciò che è indicato nel titolo, “Disposizioni urgenti sulla gestione dei flussi migratori”. L’urgenza oggi non è rendere più difficile il lavoro prezioso di salvataggio dei migranti da parte delle ONG nel Mediterraneo, ma semmai nuove norme per la tutela e la protezione o il rimpatrio dei migranti salvati nel Mediterraneo, come anche norme più rigide sui respingimenti in mare – 100 mila dal 2017 –; un’attenzione agli arrivi via terra dai Balcani, che sono stati il doppio rispetto a quelli via Mediterraneo; un rinnovato impegno nel costituire un sistema unico d’accoglienza; attenzione alla realtà di Lampedusa, primo luogo d’approdo di metà di tutti i migranti che prendono la strada del Mediterraneo; nuovi accordi con i paesi di partenza; nuovo impegno per la solidarietà europea nell’accoglienza; un’attenzione particolare alla tutela dei minori non accompagnati, che sono in crescita».
Perego ricordava, inoltre, che una nave deve «rispondere alle regole delle convenzioni internazionali e alle linee guida sul trattamento del soccorso in mare», che «illustri giuristi e costituzionalisti hanno già individuato nel decreto elementi d’anticostituzionalità» e che «la commissaria per la tutela dei diritti umani del Consiglio d’Europa ha già chiesto il ritiro del decreto»: tutti elementi che secondo il presidente della Migrantes giustificano «una disobbedienza civile».
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