Almeno fino a ieri, era ancora bloccata sui tavoli del Viminale la circolare che dovrebbe permettere di applicare realmente il DL 130 di riforma dei decreti sicurezza per quanto riguarda le richieste di protezione speciale dirette alle Questure e i numerosi casi pendenti, «spesso rigettati alla luce dei vecchi requisiti piuttosto che di quelli previsti dalla nuova legge», come denuncia il Forum per cambiare l’ordine delle cose.
«Una circolare correttiva: questo quanto previsto dalla Commissione nazionale asilo in sinergia con il Gabinetto della ministra dell’Interno Lamorgese. Una misura pensata per applicare finalmente il DL 130 convertito nella legge 173/2020, che supera i decreti sicurezza ma che finora, a causa di numerose prassi illegittime osservate in particolare nelle Questure, è fermo sulla carta. La circolare avrebbe dovuto permettere di procedere, finalmente spediti, con la corretta applicazione della normativa, nello specifico in merito alle richieste di protezione speciale dirette alle Questure (art 19 c. 1.2 Testo Unico modificato dal DL 130/20), e ai numerosi casi pendenti spesso rigettati alla luce dei vecchi requisiti piuttosto che di quelli previsti dalla nuova legge, come accade ad esempio alle richieste e alle istanze di rinnovo di protezione internazionale. Il condizionale è d’obbligo, perché purtroppo, dopo la legge anche la circolare è bloccata: da una settimana la bozza elaborata è ferma».
Ferma almeno fino a ieri, come ha segnalato il Forum per cambiare l’ordine delle cose, che su questo tema porta avanti da mesi un lavoro di rete, di monitoraggio e di intervento sul territorio nazionale grazie alle associazioni e agli organismi che ne fanno parte.
Si tratta di un percorso che ha visto vari momenti: dalla pubblicazione del dossier di monitoraggio Paradosso all’italiana, a maggio, al dialogo con il mondo della politica.
«Diversi i momenti di confronto – ricorda il Forum per cambiare l’ordine delle cose -: sulla base del monitoraggio, il senatore indipendente Gregorio De Falco ha presentato un’interrogazione al Ministro dell’interno, sollecitando una presa di responsabilità circa la “sostanziale disapplicazione delle norme previste dal decreto legge n. 130 del 2020”».
Poi, a inizio giugno le associazioni hanno incontrato la deputata Francesca Galizia e alla metà del mese una delegazione del Forum ha ottenuto un incontro col Viminale: «Un’interlocuzione importante, sollecitata dall’onorevole Gennaro Migliore di Italia Viva, che ha sottolineato la necessità di garantire la corretta applicazione della norma e la conseguente importanza del monitoraggio».
Intanto, l’illegittimità di alcune procedure è già stata sancita da varie sedi giudiziarie, vedi ad esempio le sentenze di Lecce, Napoli, Bologna, Rimini e Roma.
Ai vari incontri dei rappresentanti del Forum è seguita l’elaborazione della circolare. Ma adesso, «dopo tutti questi passaggi il suo stop è ancora più deludente».
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