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Emigrati in fuga: i “danni collaterali” della guerra di Libia

La recente guerra civile ha prodotto 779.000 profughi che hanno attraversato le frontiere del Paese. Un carico sociale sopportato in gran parte dai Paesi immediatamente confinanti, e in crescita almeno sino alla fine di novembre.

Fra i “danni collaterali” della guerra civile di Libia combattuta tra il febbraio e l’ottobre di questo 2011 con l’intervento della Nato si contano quasi 780.000 persone in fuga oltre i confini del Paese. Un danno collaterale a lento rilascio: il 20 ottobre, giorno dell’uccisione di Muammar Gheddafi, le persone fuggite dalla Libia nei Paesi più vicini erano già 749.000. Ma una settimana dopo la cifra ha raggiunto le 764.000 persone, per sfiorare le 779.000 alla fine di novembre.

Si tratta di emigrati che in gran parte hanno fatto ritorno nei Paesi d’origine confinanti, ma non solo. Questo aspetto della crisi libica è stato monitorato costantemente dall’Oim (Organizzazione internazionale per le migrazioni) in una serie di report. Dei 779.000 profughi censiti a fine novembre, il gruppo più numeroso ha varcato i confini con la Tunisia: 345.000 persone, di cui 137.000 tunisini e 208.000 cittadini di Paesi terzi. Segue il confine con l’Egitto, varcato da 252.000 profughi, di cui 163.000 egiziani e 89.000 cittadini di Paesi terzi. Hanno varcato il confine del Niger 85.000 fuggitivi, quello dell’Algeria 14.000 e quello del Ciad 52.000. Hanno superato il tratto di confine con il Sudan 2.800 fuggitivi e poco più di 1.500 hanno raggiunto Malta.

Nell’elenco c’è anche l’Italia con quasi 26.000 profughi: un dato superiore al totale dei migranti assistiti nel sistema della Protezione civile per l’ “emergenza Nord Africa” (poco meno di 22.300 unità, sempre secondo dati di fine novembre), ma chiaramente di portata molto ridotta a confronto con l’emergenza che hanno dovuto affrontare quasi tutti i Paesi che condividono un confine terrestre con la Libia.

Durante la guerra, nell’ambito delle operazioni Mena (Middle East North Africa) dell’Oim affiancate dai partner della medesima organizzazione (tra i quali l’Unhcr), hanno ricevuto assistenza per quanto riguarda i trasferimenti dalla Libia e dai Paesi di rifugio confinanti, fra gli altri, 63.000 fuggitivi ciadiani, 31.000 egiziani,  27.000 cittadini del Niger, 19.000 sudanesi, 12.000 ghanesi e 11.000 maliani, più altre migliaia di fuggitivi che erano emigrati in Libia da altri Paesi africani. Ma fra gli assistiti nelle operazioni di Oim e partner si contano anche 36.000 asiatici: 32.000 di essi erano emigrati in Libia dal solo Bangladesh.

Allegato:

Daily Statistical Report: la situazione al 27 novembre 2011 (file .pdf)

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by Mauro Biani – Repubblica
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