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Famiglie disperse: ritrovarsi (anche) on line

I servizi, le esperienze e i risultati della Croce rossa, della Mezzaluna Rossa e dell’Ong Refugees United per le famiglie disperse da guerre, disastri o migrazioni.

Guerre, disastri e migrazioni hanno fra i loro effetti collaterali quello di separare un gran numero di famiglie, che spesso perdono le tracce di alcuni loro membri. Per aiutarle a ritrovarsi, a ristabilire i contatti e a riunirsi, l’International Committee of the Red Cross (Comitato internazionale della Croce rossa) collabora con gli organismi nazionali della stessa Croce rossa e della  Mezzaluna rossa.

Dopo le guerre, le ricerche

Questa collaborazione ha portato all’apertura di un sito Internet specializzato, Restoring Family Links, che offre tra l’altro un servizio di “tracciatura on line” multilingue per il ritrovamento di familiari dispersi a causa di alcuni conflitti più o meno recenti: la guerra civile in Somalia, la guerra nella ex Jugoslavia, la crisi del Kossovo e il conflitto civile in Nepal.  Il sito, inoltre, offre le prime informazioni per la ricerca di un familiare a seconda del Paese in cui si risiede e del Paese in cui  si suppone che il familiare si trovi.

Tuttavia la collaborazione “Restoring Family Links” non si limita a questo “sportello” on line e prevede tra l’altro, a seconda delle zone e dei Paesi: la messa in contatto via telefono, trasmissioni radio ad hoc  e la diffusione di messaggi scritti; la “tracciatura” di persone vulnerabili (ad esempio bambini e detenuti) per assisterle, per far sapere alle loro famiglie dove si trovano e per evitare che se ne perdano le tracce; la riunificazione delle famiglie e, in alcuni casi, il loro rimpatrio; la mediazione fra le famiglie e le parti belligeranti, per ottenere informazioni sui parenti dispersi.

Su un sito aperto dalla Croce rossa subito dopo il terremoto del gennaio 2010 ad Haiti si sono registrate come in salvo 6.400 persone, mentre si sono cercate informazioni su 22.700 dispersi. I sopravvissuti rimessi in contatto con le loro famiglie sono migliaia. Sempre nel 2010, nella Repubblica democratica del Congo la Croce rossa ha raccolto e distribuito oltre 88.000 messaggi, facilitando tra l’altro la riunificazione di 1.183 minori.  

14 anni dopo, con un clic…

E’ dal 2006, intanto, che opera l’Ong Refugees United, nata proprio per favorire la riunificazione delle famiglie disperse. Questa Ong con sedi in Danimarca, Usa e Brasile ha realizzato un servizio di “tracciatura familiare” attivo sul Web a partire dal 2008, ma anche tramite applicazioni di telefonia mobile (Wap e Android) in collaborazione con la Ericsson. Nello scorso giugno il servizio aveva già raggiunto e superato l’obiettivo di 120.000 rifugiati registrati previsto entro 2012.

Il comunicato della Ong che riporta questa cifra non riferisce dati sui contatti familiari ristabiliti, forse difficili da contabilizzare. Però riferisce la vicenda di due fratelli somali dispersi in due Paesi lontanissimi durante un attacco della milizia Al-Shabaab, nel 1998. Da allora non avevano più notizie l’uno dell’altro, ma si sono ritrovati sulla piattaforma di Refugees United dopo due mesi di ricerca con l’aiuto della Croce rossa del Kenya. Il fratello più piccolo, che nel 1998 aveva appena sette anni, aveva trovato rifugio in questo Paese, mentre il più grande era fuggito in Pakistan per poi essere “reinsediato” negli Stati Uniti.

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