Dopo due anni continuano a essere 10.000 i richiedenti asilo e i rifugiati esclusi dall’accoglienza che vivono in 50 insediamenti “informali” in tutta Italia. Ma fra loro, denuncia la nuova edizione del rapporto di MSF Fuori campo, cresce il numero di persone bloccate alle frontiere, con un accesso limitato ai beni essenziali e all’assistenza sanitaria.
Medici senza frontiere Italia ha presentato in queste ore a Roma una nuova edizione del rapporto Fuori campo. Insediamenti informali, marginalità sociale, ostacoli all’accesso alle cure e ai beni essenziali per migranti e rifugiati, frutto di un lavoro di monitoraggio svolto fra 2016 e 2017 in circa 50 insediamenti informali del nostro Paese, abitati in gran parte da richiedenti asilo o rifugiati.
Il nuovo monitoraggio, denuncia la pubblicazione, «conferma la stima indicata nella prima edizione: sono almeno 10.000 le persone escluse dall’accoglienza, tra richiedenti e titolari di protezione internazionale e umanitaria, con limitato o nessun accesso ai beni essenziali e alle cure mediche; la distribuzione degli insediamenti risulta parcellizzata e capillare sull’intero territorio nazionale».
Si parla di contesti sia urbani che rurali. Ma «soprattutto nelle città gli sgomberi forzati in assenza di soluzioni abitative alternative hanno come risultato la frammentazione degli insediamenti: migranti e rifugiati vivono in luoghi sempre più nascosti, in una condizione di crescente paura e frustrazione, e con contatti sempre più limitati con i servizi territoriali, inclusi quelli sanitari».
Fuori campo ricorda anche che oltre 20 persone negli ultimi due anni sono morte mentre cercavano di attraversare le frontiere con la Francia, l’Austria e la Svizzera. «I migranti subiscono ripetuti respingimenti ai confini, spesso accompagnati da violenze». E intanto «cresce il numero di persone bloccate alle frontiere che vivono in insediamenti informali, con un accesso limitato ai beni essenziali e all’assistenza sanitaria».
La prima edizione di Fuori campo era stata pubblicata nel 2016.
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