C. Bartoli, G. Scarabottolo, Gli amici nascosti, Topipittori, Milano. 2014
Un viaggio, un arrivo e un nuovo inizio: così si potrebbe rapidamente riassumere il testo “Gli amici nascosti” che racconta la delicata storia di Robera e Taira, figlio e mamma prima in fuga e poi rifugiati dall’Etiopia in Norvegia. Storia colta e raccolta da Cecilia Bartoli negli spazi di accoglienza di Asinitas a Roma.
Robera e la sua mamma Taiba hanno affrontato un lungo viaggio per trovare una terra dove poter vivere in pace. Hanno dovuto lasciare l’Etiopia per evitare di essere incarcerati. Hanno divuto lasciare una terra molto amata, ma la persecuzione politica a cui è sottoposto il papà di Robera non ha lasciato loro scelta. Hanno attraversato i deserti, dal Sudan alla Libia, poi si sono imbarcati: duecentocinquanta persone strette strette per cinque giorni in mare, senza bere, i soldi nascosti nella cintura, con il mare in burrasca, grandi onde che bagnano i vestiti e tutti che stanno male. Per fortuna si incontrano spesso amici nascosti tra la gente, persone disposte ad aiutare chi ne ha bisogno; sia che siano connazionali pronti a offrire (anche solo) una cerimonia del caffè, sia che siano persone che aiutano per mestiere. Il libro ci porta fino in Norvegia dove Robera e sua madre potranno raggiungere il papà e (r)iniziare ciò che è stato interrotto dalla fuga e dalla distanza.
Gli amici nascosti è un testo perfetto per rispondere alle domande dei bambini e dei ragazzi sui continui sbarchi che coinvolgono il nostro Paese e in generale l’Europa. Lo si potrebbe leggere insieme a loro già a partire dalla scuola primaria e potrebbe così diventare un testo “per formare una sensibilità capace di riflettere e un’intelligenza che provi a mettersi nei panni dell’altro“.
Viaggio in mare
Io con mio figlio, paura, tutte persone piangere.
Il mare alto, così così {grandi grandi onde}.
Tredici bambini, duecentocinquanta persone, nave grande.
Cinque giorni il mare così così {grandi grandi onde}.
Tutti stretti, arriva acqua, tutti i vestiti bagnati.
Lacrime, tutti tutti
[…]
Ancora nessun commento, aggiungi il tuo qui sotto!