Sono pesanti le accuse che Human Rights Watch rivolge al governo italiano nel suo rapporto “Restituiti al mittente: le riconsegne sommarie dall’Italia alla Grecia dei minori stranieri non accompagnati e degli adulti richiedenti asilo” reso pubblico pochi giorni fa. In particolare HRW ritiene sulla base di documenti e interviste che non siano sufficientemente rispettati i diritti di richiedenti asilo e minori. Emerge infatti che non siano stati effettuati i dovuti controlli per identificare le persone bisognose di protezione da parte della Polizia di frontiera nei porti di Ancona, Bari, Brindisi, Venezia.
Le testimonianze raccolte sono assai circostanziate. Almeno 13 ragazzi minorenni, secondo il Rapporto, sono stati respinti in Grecia senza essere stati ascoltati o assistiti da qualche forma di tutela (tutore, servizi sociali). Eppure, come ricorda Human Rights Watch: “In base al diritto internazionale, l’Italia ha l’obbligo di verificare se chi esprime il timore di una persecuzione qualora respinto abbia invece bisogno delle protezioni internazionali accordate ai rifugiati in quanto qualora respinto abbia ragione di temere di potersi trovare a dovere affrontare violazioni dei propri diritti umani. Le norme internazionali statuiscono anche che un minore non accompagnato debba essere accolto affinché ne vengano garantiti i migliori interessi”. Nessuno, quindi, in questi casi ha potuto valutare se il rientro in Grecia fosse o meno nel “migliore interesse del minore”.
Ma anche per quanto riguarda numerosi casi di adulti richiedenti asilo l’Italia non ha rispettato gli accordi internazionali. Secondo il Rapporto, infatti, nei confronti della Grecia, viene applicato dall’Italia in modo automatico l’accordo di Dublino 2 (prevede tra Paesi dell’UE il respingimento del migrante senza documenti al Paese da cui è entrato nel territorio dell’Unione, dove può presentare l’eventuale domanda di asilo politico) senza che sia verificato che la persona respinta non sia sottoposta sul territorio greco a trattamenti disumani e degradanti come stabilito nel dicembre del 2011 dalla Corte europea di giustizia.
Il sistema greco è infatti da più parti ritenuto carente e insufficiente al punto da non garantire ai richiedenti asilo o ai minori adeguato rispetto dei loro diritti tanto è vero che il Commissario per i diritti umani, Nils Muižnieks del Consiglio d’Europa, a settembre 2012, e il Relatore speciale delle Nazioni Unite sui diritti dei migranti, François Crépeau, nel mese di ottobre 2012, hanno invitato l’Italia ad astenersi da effettuare ritorni sommari verso la Grecia. Inviti che evidentemente non sono stati ascoltati. Ma anche Human Rights Watch nel suo rapporto formula una serie di raccomandazioni per l’Italia e tra queste: la sospensione immediata delle riconsegne sommarie in Grecia, l’adeguata tutela dei minori e l’accurato screening di quanti giungano in Italia via Adriatico per valutare quanti possano necessitare di particolari forme di protezione.
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