Gabriele Del Grande – Il secolo mobile. Storia dell’immigrazione illegale in Europa – Mondadori – Milano – 2023
Gabrile Del Grande, fondatore dell’osservatorio Fortresse Europe sulle vittime delle frontiere, firma un saggio dal titolo “Il secolo mobile. Storia dell’immigrazione illegale in Europa”. Il libro pubblicato da Mondadori si trova in queste settimane nelle librerie.
«Cent’anni fa non esistevano passaporti, i confini erano aperti e si viaggiava senza permessi né lasciapassare. Oggi, al contrario, il regime dei visti di Schengen vieta di entrare legalmente in Europa alla maggior parte dell’umanità: ovvero ai ceti popolari e prevalentemente non bianchi dei paesi a medio e basso reddito di Africa, Asia e Caraibi. Ai loro emigranti, respinti dai consolati, non resta che imbarcarsi di contrabbando dai porti del Nord Africa e della Turchia. Negli ultimi trent’anni hanno attraversato il Mediterraneo in quel modo 3,5 milioni di viaggiatori senza visto mentre i corpi di altri 50 mila giacciono tuttora sul fondo del mare mangiati dai pesci. Come siamo arrivati fin qua? E, soprattutto, come ne usciremo?», si domanda l’autore nel suo corposo saggio.
Gabriele Del Grande analizza la storia dell’immigrazione, lungo tutto un secolo, per uscire da una visione riduttiva del tema che viene sempre presentato dai media nell’ottica dell’emergenza e della strettissima attualità. Ripercorrere la storia delle migarzioni aiuta a comprendere come è cambiato lo scenario e come si tende a normalizzare l’inacettabile: in primis i 50.000 corpi che giaciono sul fondo del mar Mediterraneo.
Nel Novecento, durante gli anni del boom economico i rapporti con le ex colonie erano strutturati su canali aperti, per cui sono arrivati legalmente in Europa uomini e donne che ancora oggi risiedono nel vecchio continente e che continuano ad alimentare flussi tramite i ricongiungimenti familiari. Paradossalmente gli sbarchi sono solo una minima parte del fenomeno e secondo Del Grande “numeri alla mano dicono che se anche si militarizzassero e si chiudessero tutti gli ingressi in frontiera l’immigrazione raddoppierebbe nel gito di vent’anni”. Proprio per questa realtà dettata da un mero calcolo aritmetico è urgente pensare a misure alternative di gestione del fenomeno.
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